11 milioni di bottiglie, più del 2019. Gli Usa sono ancora il mercato principe
Il Chianti Classico festeggia con numeri importanti il primo quadrimestre del 2021. L’inizio di quest’anno si è chiuso infatti con un +31% di bottiglie vendute pari a circa 11 milioni, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Numeri che si confermano maggiori anche rispetto al 2019, periodo precedente della pandemia.
Giaà durante il 2020 il consumo dei vini del Gallo Nero ha registrato una perdita contenuta (-8%), nonostante le note difficoltà del canale HoReCa, ma poi l’apprezzamento dei consumatori anche sui mercati internazionali è esploso nel 2021, con la presentazione delle nuove annate, il Chianti Classico 2019, i Chianti Classico Riserva e Gran Selezione 2018. Per quel che riguarda il prodotto imbottigliato, si conferma l’importanza, sia per i volumi venduti che per il valore generato, delle tipologie “premium” del Chianti Classico, Riserva e Gran Selezione. Nel 2020 le due tipologie hanno infatti rappresentato, congiuntamente, il 44% della produzione e il 55% del fatturato.
Gli USA si confermano il mercato principe con una bottiglia su tre di Chianti Classico venduta, ovvero il 33% totale. Stabile al secondo posto il mercato interno dove oggi viene venduto il 20% del totale dei vini del Gallo Nero commercializzati. Seguono ex aequo, al terzo posto, Canada e Regno Unito (10% ciascuno). Poi, a seguire, la vicina Germania con il 6%, i Paesi Scandinavi e il Benelux (4% ciascuno). Anche i Paesi asiatici (Giappone, Corea del Sud, Cina) mantengono la loro posizione, e proprio da questi mercati, negli ultimi mesi, i produttori riscontrano un crescente e rinnovato interesse per i vini del Gallo Nero che prefigura un possibile ampliamento delle vendite in un futuro prossimo.
Le aziende del Chianti Classico non solo hanno continuato a lavorare nel comparto della grande distribuzione, l’unico rimasto sempre in funzione nei mesi della pandemia, ma hanno anche investito molto sull’e-commerce. «Questo risultato dimostra la forza della struttura commerciale del Chianti Classico, che lo vede distribuito in così tanti paesi del mondo e attraverso molteplici canali – ha commentato il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti. – Qualche difficoltà in più riscontrata dal mercato interno, con la ristorazione chiusa da mesi. Il consumatore di Chianti Classico si è dimostrato tuttavia fedele al prodotto e ha continuato ad acquistarlo anche per il consumo fra le pareti domestiche. Il valore e la notorietà della denominazione continuano a crescere, grazie alla qualità dei vini riconosciuta dalla critica e dal mercato».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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