Secondo uno studio, la competitività delle imprese è legata alla disponibilità dei trasporti
Secondo un rapporto pubblicato dalla Banca d’Italia, un grosso nodo per la ripartenza è rappresentato dalla differenza tra Nord e Sud Italia. «La dotazione di infrastrutture incide sulla capacità di crescere di un’economia e sul livello di benessere della collettività. La competitività delle imprese è strettamente legata alla disponibilità di una rete adeguata di trasporti e di telecomunicazioni, nonché alla qualità del servizio energetico e idrico, che rappresentano input essenziali dei processi di produzione», riporta la nota di Mauro Bucci, Elena Gennari, Giorgio Ivaldi, Giovanna Messina e Luca Moller, autori del report.
In Italia tra il 2009 e il 2019 c’è stata una battuta d’arresto nella spesa pubblica per investimenti, che è passata dal 4,6% al 2,9% del Pil. Sono diminuite le risorse destinate sia all’ampliamento che alla manutenzione delle infrastrutture, con conseguente allargamento del divario quantitativo e qualitativo rispetto agli altri paesi europei; ne ha risentito la dotazione di capitale pubblico delle aree del paese che già segnavano un ritardo.
Le aree che hanno i collegamenti stradali e ferroviari più veloci e quelle con maggiori possibilità di accesso ai principali scali aeroportuali e portuali, sono collocate nelle zone centro-settentrionali. Al contrario, Sud e Isole sono in svantaggio. Un gap infrastrutturale che riguarda anche la distribuzione di elettricità e di acqua, e persino la rete ospedaliera. Su quest’ultimo punto basta considerare che un cittadino nel Sud e nelle Isole ha il 40% di possibilità in meno di accedere a posti letto.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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