Dopo l’acquisto di Twitter in rete regna la domanda: cosa succederà adesso?
Appena la notizia dell’accordo è stata confermata, Elon Musk ha scritto in un tweet: «spero che anche i miei peggiori critici rimarranno su Twitter, perché questo è ciò che significa libertà di parola» e poco dopo il fondatore del social, Jack Dorsey, ha scritto: «Elon è l’unica soluzione di cui mi fido. Confido nella sua missione di estendere la luce della coscienza».
Per seguire questa missione di libertà di parola, cosa cambierà su Twitter? In molti, online, se lo chiedono. Musk ha anticipato alcune modifiche, ad esempio che Twitter non sarà più quotata in borsa.
Twitter è composto di 217 milioni di utenti attivi giornalieri, ma il piano di crescita punta ad arrivare a 315 milioni e 7,5 miliardi di ricavi entro la fine del 2023 (i ricavi attualmente sono 5,8 miliardi). Il 63% degli utenti ha tra i 35 e i 65 anni (in Italia l’età media degli utenti è di 32 anni).
Il dibattito su libertà di espressione e riformulazione di criteri di moderazione è l’argomento centrale di questi giorni, soprattutto a seguito della decisione dell’ex Presidente Trump di fondare una piattaforma propria (dove lo hanno seguito numerosi sostenitori) a casa del ban proprio da Twitter. Truth la piattaforma pensata dall’ex Presidente, è il primo social per download negli USA, con un incremento in seguito all’accordo di vendita di Twitter. Online l’opinione molto diffusa è che lasciare completa libertà di espressione a chiunque, sia un errore, come dimostrato dai tentativi di social senza moderazione che sono finiti per diventare vetrina di contenuti radicali e violenti.
Un tema polarizzante in rete è anche quello dei Dogecoin (DOGE), di cui Musk è il più celebre sostenitore, che hanno visto un fortissimo rialzo proprio a seguito dell’acquisto di Twitter. Una delle ipotesi più accreditate è che Elon Musk supporterà i creatori di contenuti interessati ad app decentralizzate per gestire beni e valute virtuali (NFT e criptovalute) o che si potrebbe pagare in Dogecoin il processo di verifica per le spunte blu.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: PIXABAY
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