L’amministratore delegato della autorevole banca di investimenti si è dichiarato uno scettico dei cripto token
«Le criptovalute come il Bitcoin sono uno “schema Ponzi decentralizzato”», ovvero una truffa piramidale. Lo afferma l’amministratore delegato di JP Morgan, Jamie Dimon (nella foto), secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg. «Sono uno scettico dei cripto token, che voi chiamate valute, come ad esempio il Bitcoin. Sono degli schema Ponzi», mette in evidenza Dimon.
Lo schema Ponzi è un modello economico di vendita truffaldino ideato da Charles Ponzi nella prima metà del ‘900, che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi “investitori”, a loro volta vittime della truffa.
Come riporta Wikipedia, le fasi sono quattro: al potenziale cliente viene promesso un investimento con rendimenti superiori ai tassi di mercato, in tempi ravvicinati; dopo poco tempo viene restituita parte della somma investita, facendo credere che il sistema funzioni veramente; si sparge la voce dell’investimento molto redditizio; altri clienti cadono nella rete. Si continuano a pagare gli interessi con i soldi via via incassati (la finanziaria ha capitale sociale zero, ma gli investitori non lo sanno; infine, lo schema si interrompe quando le richieste di rimborso superano i nuovi versamenti.
Lo schema di Ponzi permette a chi comincia la catena e ai primi coinvolti di ottenere alti ritorni economici a breve termine, ma richiede continuamente nuove vittime disposte a pagare le quote. I guadagni derivano infatti esclusivamente dalle quote pagate dai nuovi investitori e non da attività produttive o finanziarie.
Il sistema è naturalmente destinato a terminare con perdite per la maggior parte dei partecipanti, perché i soldi “investiti” non danno alcuna vera rendita né interesse, essendo semplicemente incamerati dai primi coinvolti nello schema che li useranno inizialmente per rispettare le promesse. La diffusione della truffa spesso diventa di tale portata da renderla palese, portando alla sua interruzione da parte delle autorità.
Le caratteristiche tipiche sono la promessa di alti guadagni a breve termine, l’ottenimento dei guadagni da escamotage finanziari o da investimenti di “alta finanza” documentati in modo poco chiaro, un’offerta rivolta ad un pubblico non competente in materia finanziaria, un investimento legato ad un solo promotore o azienda.
Risulta evidente che il rischio di investimento in operazioni che sfruttano questa pratica è molto elevato. Il rischio è crescente al crescere del numero degli iscritti, essendo sempre più difficile trovare nuovi adepti. In Italia, Stati Uniti e in molti altri Paesi, questa pratica è un reato, essendo a tutti gli effetti una truffa.
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