Campari ha chiuso i primi nove mesi con un +27,3% sulle vendite e +40% sugli utili, dati in crescita in tutti i Paesi
Campari chiude i primi nove mesi del 2022 con un utile prima delle imposte rettificato pari a 483,3 milioni di euro in crescita del 40,8%. Le vendite nette ammontano 2.005,7 milioni, con una variazione totale pari al +27,3%.
Il margine lordo ha rispecchiato la maggiore pressione inflazionistica prevista sui costi e il mix geografico. L’ebitda rettificato è pari a 557,8 milioni, 27,8% delle vendite, con una variazione totale pari al +33,4%. La crescita organica è del +19,5% rispetto ai primi nove mesi 2021.
«Guardando al resto del 2022, rimaniamo fiduciosi sulla dinamica positiva del business con la sovra performance dei nostri marchi chiave rispetto ai mercati di riferimento grazie alla forza dei brand. Dal punto di vista degli ordini di vendita, ci aspettiamo una normalizzazione del trend di crescita nell’ultimo trimestre che riflette il mix di vendita stagionale nonché le sfide a livello di supply chain in aree selezionate», rileva il ceo Bob Kunze-Concewitz.
«Nel complesso, nonostante la diluizione della marginalità nel terzo trimestre dovuta all’atteso incremento dell’inflazione sul costo del venduto e al mix di vendite meno favorevole, confermiamo – aggiunge Kunze-Concewitz – la nostra guidance di margine EBIT-rettificato stabile sulle vendite nette a livello organico nel 2022 su base annuale».
L’indebitamento finanziario netto è pari a 961,2 milioni al 30 settembre 2022, in aumento di 130,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2021, in seguito ai pagamenti relativi ad acquisizioni (150 milioni), ad attività di riacquisto di azioni proprie (107,1 milioni), e al dividendo (67,6 milioni).
Tornando alle vendite l’effetto perimetro è stato negativo a -0,2%, mentre l’effetto cambio positivo a +8,5% (pari a 133,5 milioni) è dovuto principalmente alla forza del dollaro statunitense. Le vendite dei brand a priorità globale (pari al 60% del totale) hanno registrato una crescita a livello organico del +21,2%.
Aperol è cresciuto +31,4%, grazie ai mercati principali come Italia (+25,5%), Germania (+35,4%), Stati Uniti (+56,7%), Spagna (+100,8%), Francia (+29,4%) e Regno Unito (+21,6%), così come tutti gli altri mercati chiave. Il risultato è stato amplificato anche da condizioni climatiche favorevoli. La performance del terzo trimestre, picco stagionale, è stata complessivamente forte (+23,1%) .
Campari ha registrato una crescita forte del 29,9% con un continuo slancio positivo nel terzo trimestre (+26%). La performance è stata trainata da Italia (+34,1%)