Il principale market mover della giornata è senza ombra di dubbio il dato sull’inflazione negli Usa. Alle 14.30 gli investitori conosceranno se c’è o meno un rallentamento della corsa dei prezzi
Le principali Borse europee aprono la seduta in negativo. A Milano, nei primi minuti di scambi, il Ftse Mib segna -0,42% a 23.681 punti, Francoforte registra -0,40, Parigi cede lo 0,42% e Londra è in calo dello 0,51%. Sulla piazza asiatica, a Tokyo anche il Nikkei 225 chiude gli scambi lasciando sul terreno lo 0,98% a 27.446 punti.
Il principale market mover della giornata è senza ombra di dubbio il dato sull’inflazione negli States a ottobre. Alle 14.30 (ora italiana) gli investitori conosceranno nel concreto se c’è o meno un rallentamento della corsa dei prezzi, ovvero se gli aumenti dei tassi di interesse decisi dalla Fed siano serviti a qualcosa oppure se siano ancora necessarie politiche monetarie “falco”.
Le speranze sono per un dato in rallentamento nella componente generale (dall’8,2% all’8%), mentre quello “core” (ovvero sui dati depurati dei prezzi dell’energia e dei beni alimentari, in particolare gli affitti, che pesano su circa il 30% del totale) è previsto ancora su livelli elevati (fermo al 6,6%).
Altro appuntamento importante per gli investitori sarà quello con i dati sul Pil annuale e trimestrale inglese di domani mattina. Sullo sfondo c’è ancora l’esito del voto Midterm Usa. Un voto che che ha sorpreso gli analisti in quanto particolarmente incerto.
E dato che una delle cose più temute dagli investitori è proprio l’incertezza non c’è da stupirsi se ieri l’azionario americano ha sofferto chiudendo in ribasso con il Dow Jones a -1,95%, l’S&P 500 a -2,07% e Nasdaq a -2,48%.
Sul fronte geopolitico restano i timori per nuovi rallentamenti dell’economia legati alle politiche di contenimento del Covid in Cina mentre c’è grande attenzione al conflitto russo-ucraino dopo l’annuncio del ministero della Difesa russo del ritiro da Kherson dopo una notte di combattimenti. La notizia è stata pero’ smentita da Kiev che ha precisato di non vedere “alcun segno” del ritiro. Secondo Kiev, l’annuncio di ritiro potrebbe essere una “messinscena televisiva”.
Sul valutario, l’euro apre in rialzo sopra la parità con il dollaro in attesa dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti a ottobre che saranno diffusi in giornata. La moneta unica passa di mano a 1,0033 dollari e a 146,67 yen. dollaro/yen a 146,19
Dopo aver chiuso ieri a 209, lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi apre in leggero rialzo a 211,2 punti. Il rendimento dei titoli italiani ha iniziato la giornata al 4,275%, in linea con la chiusura di ieri.
Apertura poco mossa per il prezzo del gas all’hub europeo: al TTF di Amsterdam viene quotato a 114 euro al MhW, in linea con la seduta di ieri. Nell’ultima settimana il prezzo è calato del 9,70%. Prezzi del petrolio in lieve calo dopo i ripiegamenti delle ultime sedute. Negli scambi mattutini il barile di Brent, il greggio di riferimento del Mare del Nord cede marginalmente a 92,60 dollari. Nell’after hours il West Texas Intermediate cala di uno 0,15% a 85,70 dollari.
Infine, sul fronte macro, oltre al dato chiave dell’inflazione negli Usa, è attesa la pubblicazione del bollettino economico della Bce, la produzione industriale italiana, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione Usa. Proseguono le trimestrali dei big, con, tra le altre, A2A, Atlantia, Dt. Telekom, Generali, Interpump, Nexi, Poste Italiane, Prysmian, RWE.