Il governatore della Banca d’Italia ha anche sottolineato i numerosi errori di previsione (al ribasso) fatti nel corso dell’anno
Con l’inflazione in Europa ai massimi da 40 anni «bisogna in particolare riflettere sulle conseguenze possibili per l’adeguamento di retribuzioni e prezzi di produzione alla luce delle condizioni attuali dei mercati dei beni e del lavoro». Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in una Lectio Magistralis alla prima “Lezione Ugo La Malfa” organizzata dalla Fondazione omonima.
L’inflazione, nota Visco, è il principale problema oggi per le banche centrali. «Nell’area dell’euro, sulla base dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo, dal 2,6 per cento dello scorso anno ha oggi quasi raggiunto l’11 per cento, sfiorando il 13 in Italia, il livello più alto da circa quarant’anni».
Secondo Visco «nell’esaminare in qualche dettaglio evoluzione e prospettive della dinamica dei prezzi e delle risposte di politica monetaria è necessario valutare i rischi di uno spostamento permanente verso l’alto delle attese di inflazione degli operatori di mercato, delle imprese e delle famiglie».
A giudizio del governatore della Banca d’Italia è «utile interrogarci sulle ragioni che spiegano gli errori di previsione dell’andamento dei prezzi al consumo, molto elevati, commessi nell’anno in corso; si tratta infatti non di un semplice esercizio post mortem ma di un elemento importante sia per una piena comprensione di quanto fatto finora, sia come guida per le decisioni di politica monetaria che si renderanno necessarie nei prossimi mesi».