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Fisco

Bonus casa: tutti quelli in scadenza a fine anno

Giulia Guidi
22 Novembre 2022
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Per aiutare i consumatori a destreggiarsi tra le agevolazioni tuttora utilizzabili, Facile.it ha stilato una lista dei principali bonus dedicati alle abitazioni, mettendone in evidenza le scadenze Nelle ultime settimane si sta […]

Per aiutare i consumatori a destreggiarsi tra le agevolazioni tuttora utilizzabili, Facile.it ha stilato una lista dei principali bonus dedicati alle abitazioni, mettendone in evidenza le scadenze

Nelle ultime settimane si sta sentendo parlare più che mai di Superbonus 110%. Il motivo risiede nel fatto che il decreto Aiuti quater, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 novembre, prevede alcune novità sulla misura. Oltre alle modifiche apportate al Superbonus, però, è bene ricordare che sono numerosi i bonus casa attualmente in vigore.

Per aiutare i consumatori a destreggiarsi tra le agevolazioni tuttora utilizzabili, Facile.it ha stilato una lista dei principali bonus dedicati alle abitazioni, mettendone in evidenza le rispettive scadenze; se per bonus ristrutturazione ed ecobonus c’è tempo fino al 2024, quello facciate e le agevolazioni under 36 per l’acquisto della prima casa potrebbero essere al capolinea.

Il Superbonus 110%, forse la misura più acclamata, prevedeva inizialmente una detrazione del 110% delle spese sostenute per la realizzazione di specifici lavori finalizzati all’efficienza energetica e all’adozione di misure antisismiche degli edifici. Con le novità presenti nel decreto Aiuti quater, nel 2023 l’agevolazione per i condomìni passa al 90% (scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025). La nuova norma, però, non impatta sui cantieri già avviati per i quali l’aliquota rimarrà al 110% a patto che si tratti di lavori in cui è stata presentata una Cila prima dell’entrata in vigore del decreto.

L’agevolazione per le case indipendenti, invece, è stata prorogata dal momento che la scadenza era prevista per fine anno. Il bonus resta al 110% fino al 31 marzo 2023 anche per chi, entro il 30 settembre scorso, abbia completato il 30% degli interventi. Per i lavori iniziati nel 2023, invece, si potrà comunque usufruire del superbonus al 90%, ma solo se si tratta di una prima casa non di lusso e con un limite di reddito del proprietario pari a 15.000 euro (valore che aumenta in base al numero di persone del nucleo familiare).

Il Decreto Aiuti quater introduce, però, un’ulteriore novità ovvero la possibilità di fruire in 10 rate annuali di pari importo (al posso delle attuali 4) i crediti di imposta non utilizzati, previo l’invio di una comunicazione all’Agenzia delle entrate. Nel dettaglio, i crediti devono riferirsi a comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre 2022 e non ancora utilizzati. Nessun cambiamento, invece, sui lavori ammessi al beneficio: i cosiddetti interventi “trainanti”, ovvero quelli riguardanti i lavori di isolamento termico, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni e interventi antisismici, e gli interventi “trainati”, come ad esempio l’installazione di impianti solari fotovoltaici o di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

E ancora: bonus ristrutturazione, che prevede una detrazione del 50% su un limite massimo di spesa fino a 96.000 euro, resterà in vigore, nell’attuale forma, fino alla fine del 2024. In assenza di cambiamenti, dopo quella data, il beneficio tornerà all’aliquota originale pari al 36% su un massimo di spesa di 48.000 euro. Possono godere dell’agevolazione tutti quei lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari; se l’intervento riguarda le parti comuni degli edifici residenziali, inoltre, possono essere agevolati anche i lavori di manutenzione ordinaria.

E poi, il sisma bonus, che consente ai contribuenti di detrarre fino all’85% dell’esborso sostenuto per l’adozione di misure antisismiche, con un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro. L’agevolazione resterà in vigore fino al 31 dicembre 2024; dopo questa data la percentuale dovrebbe tornare al valore originale, pari al 36% (importo massimo di spesa ammesso 48.000 euro). Gli interventi devono essere effettuati su edifici che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità (le cosiddette zone 1, 2 e 3).

L’Ecobonus, la cui detrazione può arrivare fino al 65% (ma massimali e percentuali di detrazione variano a seconda della tipologia di intervento), comprende tutti quei lavori volti ad aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici, come ad esempio gli interventi atti al miglioramento termico dell’edificio (es. coibentazione, sostituzione pavimenti, finestre ed infissi), l’installazione di un impianto fotovoltaico o la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Il bonus resterà in vigore, con questa percentuale di detrazione, fino alla fine del 2024; dopo questa data, in assenza di cambiamenti, la percentuale passerà al 36% su un massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare.

Inoltre il bonus per l’acquisto di mobili o elettrodomestici ad alta efficienza energetica (ad esempio non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori), solo se l’immobile è stato oggetto di interventi di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio. Fino a fine anno la detrazione è pari 50% su acquisti fino a 10.000 euro, mentre per gli anni 2023 e 2024 il massimale di spesa scende a 5.000 euro. 

Il bonus “acqua potabile”, che ha tra gli obiettivi anche quello di ridurre il consumo di contenitori di plastica, spetta a chi acquista sistemi per migliorare la qualità dell’acqua erogata da acquedotto per consumo domestico. Rientrano tra i lavori ammessi, a titolo esemplificativo, l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e addizione di anidride carbonica alimentare. Il credito di imposta, in vigore fino al 31 dicembre 2023, è pari al 50% del costo di intervento su un massimale che, per le persone fisiche, è pari a 1.000 euro. 

Il bonus verde, invece, consiste in una detrazione del 36%, sino alla fine del 2024, per un ammontare complessivo non superiore a 5.000 euro per immobile. Tra i lavori ammessi, rientrano, ad esempio, quelli volti a sistemare le aree verdi, private, inserite in edifici, ad istallare impianti di irrigazione o pozzi, e a realizzare coperture o giardini pensili. Danno diritto all’agevolazione anche le spese di progettazione e manutenzione connesse alla realizzazione degli interventi elencati.

Infine il bonus Facciate: si tratta di un beneficio, in scadenza a dicembre 2022, riconosciuto per le spese finalizzate al recupero o restauro della facciata esterna degli immobili che si trovano in zone classificate “A” (centro storico) o “B” (zone di completamento). Sono quindi esclusi gli edifici ubicati nelle altre aree (“C” – zona di espansione, “D” – zona produttiva ed “E” – zona agricola). La detrazione, che per l’anno in corso è del 60%, spetta esclusivamente per gli interventi realizzati sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Il bonus non spetta, invece, per gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, a meno che queste non siano visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico.

Per i giovani con meno di 36 anni alle prese con l’acquisto della prima casa sono previste alcune agevolazioni: in particolare l’esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale. In caso di acquisto soggetto a Iva, inoltre, è riconosciuto un credito d’imposta di ammontare pari al tributo corrisposto in relazione all’acquisto.

Prevista, infine, l’esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili ad uso abitativo. L’agevolazione, salvo proroghe, è ottenibile solo fino alle fine del 2022 e il contribuente deve possedere un Isee non superiore a 40mila euro annui.

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