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Economia

Istat: boom dell’export fuori Ue (+20,2%). Ma pesa energia

Giulia Guidi
30 Gennaio 2023
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L’import ha auto una crescita molto più marcata (+54,3%), per quasi due terzi dovuta ai maggiori acquisti di prodotti energetici A dicembre 2022 il saldo commerciale con i paesi extra […]

L’import ha auto una crescita molto più marcata (+54,3%), per quasi due terzi dovuta ai maggiori acquisti di prodotti energetici

A dicembre 2022 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +4.084 milioni (+2.224 milioni a dicembre 2021). Il deficit energetico (-9.243 milioni) è più ampio rispetto a un anno prima (-7.006 milioni) ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 13.328 milioni, è elevato e in forte aumento rispetto a dicembre 2021 (9.230 milioni).

Lo rende noto l’Istat precisando che si stima una diminuzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-4,2%) rispetto alle esportazioni (-2,6%).

Nel complesso del 2022, l’export verso i paesi extra Ue registra una crescita del 20,2%, spiegato per un terzo dall’aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli; l’import, una crescita molto più marcata (+54,3%) e per quasi due terzi dovuta ai maggiori acquisti di prodotti energetici. Il 2022 si chiude con un deficit commerciale che supera i -25 miliardi di euro, a fronte di un avanzo di circa 38 miliardi del 2021.

La diminuzione su base mensile dell’export, sottolinea l’Istat, riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a esclusione di beni di consumo non durevoli (+0,4%), ed è spiegata soprattutto dal calo delle vendite di beni strumentali (-6,4%). Per l’import, la flessione congiunturale è generalizzata e più ampia per beni strumentali (-9,0%).

Nel quarto trimestre 2022, rispetto al precedente, l’export aumenta dell’1,6%, trainato in particolare dalle maggiori vendite di beni strumentali (+5,5%) e beni di consumo non durevoli (+4,2%); le esportazioni di energia risultano in decisa contrazione (-27,2%).

Nello stesso periodo, l’import segna una flessione congiunturale dell’11,0%, dovuta principalmente al calo degli acquisti di energia (-20,4%) e beni intermedi (-7,9%). A dicembre 2022, l’export cresce su base annua del 18,2% (era +22,5% a novembre). La crescita, diffusa, è più accentuata per beni strumentali (+24,2%) ed energia (+22,4%). L’import registra un incremento tendenziale dell’11,3% (da +27,7% di novembre), cui contribuisce l’aumento degli acquisti di energia (+30,9%).

A dicembre 2022, si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27: i più marcati riguardano Turchia (+38,4%), paesi Mercosur (+33,8%), Svizzera (+24,5%), Stati Uniti (+22,4%) e Giappone (+22,0%). In forte calo l’export verso la Russia (-27,7%).

Gli acquisti da paesi Opec (+75,8%), India (+44,0%), Svizzera (+39,7%) e Stati Uniti (+37,2%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. Si accentua la flessione dell’import dalla Russia (-62,8%); in calo anche gli acquisti dalla Cina (-9%).

“La flessione congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue è condizionata da operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale), registrate a dicembre e a novembre, al netto delle quali si stima un calo meno ampio (-0,7%).

Su base annua, rallenta la crescita sia dell’export sia, in misura più accentuata, dell’import. Il saldo commerciale si conferma positivo per il secondo mese consecutivo” commenta l’istituto.

  • istat
  • bilancia commerciale italia

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