Mancanza di conoscenze interne e necessità di formazione per il personale tra i motivi
La rivoluzione arrivata con l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale (AI) potrebbe cambiare definitivamente il profilo produttivo dell’intera industria tecnologica ma sebbene l’85% delle aziende ambisca alla tecnologia AI, il 42% dei leader teme che l’infrastruttura esistente non sia adeguata per supportare la presenza delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale. Questo il risultato a cui è giunto l’Equinix 2023 Global Tech Trends Survey, la ricerca annuale cheanalizza i feedback di 2.900 leader IT di diverse aziende nelle aree delle Americhe, dell’Asia-Pacifico ed EMEA sulle sfide e le opportunità che devono affrontare per implementare strategie tecnologiche innovative.
Alcuni fattori rilevanti che hanno portato a questo risultato riguardano l’aumento dei costi OPEX (46%), e la mancanza di conoscenze interne (42%). Non mancano, però, nemmeno la lentezza dell’implementazione (37%) e l’impatto negativo sulla reputazione (25%). Ma, come detto, la diffusione delle tecnologie basate sull’AI sono sempre più ampie. L’indagine ha confermato che l’85% dei 2.900 responsabili delle decisioni IT intervistati in tutto il mondo sta pensando di mettere in campo strategie per poter sfruttare i vantaggi delle nuove tecnologie nelle operazioni IT (85%), seguite dalla cybersecurity (81%) e dalla customer experience (79%).
Kaladhar Voruganti, Senior Technologist di Equinix ha dichiarato che «I leader tecnologici di tutto il mondo stanno accelerando l’integrazione dell’AI nelle loro organizzazioni e sta diventando sempre più una risorsa essenziale per abilitare sistemi intelligenti e autonomi che alimentano un’azienda moderna. Chi non riesce a massimizzarne l’uso rischia di rimanere indietro».
Aggiungendo «Il successo dello sviluppo di modelli di AI accurati dipende dall’accesso sicuro e ad alta velocità alle fonti di dati interne ed esterne, che possono essere distribuite su più cloud e data broker. Ad esempio, quando le aziende si accingono a creare le proprie soluzioni private di AI generativa, potrebbero voler elaborare i propri dati riservati in un luogo privato e sicuro con accesso ad alta velocità a fonti di dati e modelli di AI esterni. Inoltre, stiamo entrando in un’era in cui sempre più dati vengono generati ai margini. Di conseguenza, l’elaborazione dell’intelligenza artificiale deve spostarsi verso l’edge per motivi di prestazioni, privacy e costi. Per soddisfare i requisiti di cui sopra, i leader tecnologici possono implementare soluzioni ibride in cui l’addestramento del modello di intelligenza artificiale e l’inferenza del modello possono avvenire in luoghi diversi. In definitiva, per creare soluzioni di AI scalabili, le aziende devono valutare se le loro strutture IT sono in grado di gestire l’ingestione, la condivisione, l’archiviazione e l’elaborazione di dati massicci e diversificati, tenendo conto della sostenibilità».
Secondo quanto dichiarato da Emmanuel Becker, Managing Director di Equinix Italia «L’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando la forza trainante delle moderne tecnologie in diversi settori industriali, ma questo è vero solo finché c’è la disponibilità di grandi quantità di dati, il che sta di conseguenza portando a una crescente domanda di data center per immagazzinare ed elaborare queste informazioni. La richiesta di implementazione dell’AI in diverse funzioni aziendali è elevata, con l’Italia particolarmente propensa all’utilizzo dell’AI nelle operazioni IT, citata dall’84% degli intervistati nel Paese; ma elevata è anche la mancanza di conoscenze interne per raggiungere l’obiettivo, insieme ad altre barriere, tanto che in Italia il 48% degli intervistati non è molto soddisfatto della capacità del proprio team di implementare l’AI. Questo segue un sentimento generale con il 49% dei leader IT in EMEA che dubita della capacità della propria infrastruttura di soddisfare le esigenze dell’IA, rispetto ai leader dell’Asia-Pacifico (44%) e delle Americhe (32%). Il 44% dei leader IT dell’area EMEA ha inoltre indicato la mancanza di conoscenze interne come principale deterrente. Presto ci troveremo di fronte a un nuovo scenario IT in cui le esigenze di innovazione dovranno combinarsi con la sovranità dei dati e i requisiti di sostenibilità, chiamando i leader IT a trovare nuove strategie e soluzioni virtuali».
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