Oggi il Fondo monetario internazionale ha alzato le sue previsioni per la crescita della Cina quest’anno al 5%, dal 4,6% precedente grazie ai dati “forti” del primo trimestre e delle recenti misure politiche messe in campo da Pechino. L’economia cinese è infatti cresciuta del 5,3% meglio del previsto nel primo trimestre, sostenuta da forti esportazioni. I dati di aprile hanno mostrato che la spesa dei consumatori è rimasta fiacca, mentre l’attività industriale ha ripreso a crescere. Recentemente poi le autorità cinesi hanno annunciato misure radicali per sostenere il settore immobiliare in difficoltà, inclusa la rimozione della soglia minima sui tassi ipotecari.
«Le mosse politiche sono benvenute, ma sono necessarie azioni più globali – ha affermato in una nota Gita Gopinath, il primo vicedirettore generale del FMI. – La priorità dovrebbe essere quella di mobilitare le risorse del governo centrale per proteggere gli acquirenti di case non finite prevendute e accelerare il completamento delle case prevendute non finite, aprendo la strada alla risoluzione dei problemi degli sviluppatori insolventi. Consentire una maggiore flessibilità dei prezzi, monitorando e mitigando al contempo le potenziali ricadute macrofinanziarie, può stimolare ulteriormente la domanda immobiliare e contribuire a ripristinare l’equilibrio».
L’organizzazione prevede ora che l’economia cinese cresca del 4,5% nel 2025, rispetto alla precedente previsione del 4,1%. Il Fondo monetario internazionale ha dichiarato di aver rivisto al rialzo i suoi obiettivi Pil per il 2024 e il 2025 di 0,4 punti percentuali, ma ha avvertito che la crescita in Cina rallenterà al 3,3% entro il 2029 a causa dell’invecchiamento della popolazione e del rallentamento dell’espansione della produttività.
Si prevede che l’inflazione core aumenterà solo gradualmente fino a raggiungere una media di circa l’1% nel 2024.