La Serbia taglia i tassi per la prima volta dal 2020, stimolata dal fatto che l’inflazione nel Paese sta diminuendo. In particolare l’ente centrale ha ridotto il tasso di riacquisto di riferimento a una settimana di 25 punti base al 6,25%, in linea con la previsione degli analisti.
L’inflazione è tornata nell’intervallo target. Il dato annuo, al 4,5% a maggio, ha toccato il limite superiore del range di tolleranza della banca centrale.
I principali prodotti agricoli della Serbia sono mais, frumento, girasole, barbabietola da zuchhero, soia, patate, mele , susine, uva, suini, bovini, pollame e latte. Il settore delle infrastrutture e i trasporti è considerato prioritario per lo sviluppo economico del Paese, sia dal Governo serbo che dalle Istituzioni Finanziarie Internazionali (BEI e BERS) oltre che dall’Agenzia Europea per la Ricostruzione (EAR). Il tasso di crescita economica previsto per il 2024, secondo il Ministero delle Finanze, dovrebbe attestarsi al 3,5%. Si prevede che il debito pubblico raggiungerà il 51,7% del PIL nel 2024, una percentuale molto inferiore al 60% consentito dall’accordo di Maastricht. Inoltre, il quadro fiscale a medio termine prevede una graduale riduzione del deficit del settore statale al livello dell’1,5% del PIL nel 2026 e una diminuzione della quota del debito pubblico al 50% del PIL.