La vicenda di Satnam Singh arriva nei palazzi della politica. In mattinata si è svolto al ministero del Lavoro un incontro fra la titolare del dicastero, Elvira Calderone, il collega dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e le rappresentanze sindacali e datoriali e dei soggetti pubblici competenti.
«Abbiamo avuto un incontro con i rappresentanti delle associazioni datoriali e sindacali del mondo agricolo per ragionare insieme su quelli che sono gli interventi già fatti dal governo e quelli che saranno fatti, ma per prima cosa dire in modo chiaro, netto e senza possibilità di fraintendimenti, che lo scopo di tutti è dichiarare guerra al capolarato», ha detto Calderone in conferenza stampa dopo la riunione.
Il caso del bracciante indiano, coinvolto in un incidente sul lavoro in un’azienda agricola a Latina e morto dopo essere stato abbandonato fuori dalla sua casa con un braccio amputato, ha scosso il Paese e ha costretto i ministri competenti a prendere subito una dura posizione. Intanto la moglie di Singh riceverà il permesso di soggiorno di giustizia.
«Abbiamo avuto un incontro con i rappresentanti delle associazioni datoriali e sindacali del mondo agricolo per ragionare insieme su quelli che sono gli interventi già fatti dal governo e quelli che saranno fatti, ma per prima cosa dire in modo chiaro, netto e senza possibilità di fraintendimenti, che lo scopo di tutti è dichiarare guerra al caporalato», afferma il ministro del Lavoro, Marina Calderone, in conferenza stampa dopo la riunione con le rappresentanze sindacali e datoriali convocata a seguito della morte di Satnam Singh.
Il titolare del dicastero dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha incontrato Antonio Bartoli, prossimo Ambasciatore d’Italia in India, e le associazioni di categoria.
«Abbiamo voluto iniziare l’incontro ricordando la terribile vicenda di Satnam Singh, – ha detto Lollobrigida – ribadendo l’importanza di promuovere flussi di immigrazione regolare, con particolare attenzione alla formazione nei paesi di origine dei lavoratori non solo dal punto di vista professionale, ma anche sui diritti sindacali di cui godono in Italia. Solo attraverso un’immigrazione ben regolata e qualificata possiamo garantire un’integrazione efficace, in grado di dare una prospettiva di futuro per chi arriva e un valore aggiunto per le nostre imprese».