L’intelligenza artificiale sta rapidamente trasformando il mondo, promettendo innovazioni rivoluzionarie in settori come la medicina, l’agricultura, l’automazione e la ricerca scientifica. Assistenti virtuali, stockbrokers, veicoli autonomi e algoritmi predittivi sono solo alcune delle applicazioni che stanno cambiando il nostro modo di vivere e lavorare. Tuttavia, dietro questa promessa si nasconde un costo ambientale allarmante: l’insaziabile appetito di energia dell’IA.
I data center, enormi “magazzini” che ospitano migliaia di server e processori, sono il cuore pulsante dell’IA. Solo nel 2023 sono stati investiti 250 miliardi di dollari su data center. Questi centri consumano quantità di energia sbalorditive, non solo per eseguire i calcoli complessi necessari per l’apprendimento automatico e l’elaborazione dei dati, ma anche per raffreddare le apparecchiature che si surriscaldano durante il funzionamento (il 40% dell’ energia usata serve per raffreddarli). Si stima che il consumo energetico globale dei data center sia paragonabile a quello dell’intera Argentina.
Questa crescente domanda di energia sta mettendo a dura prova le reti elettriche in tutto il mondo. In alcune regioni, come lo stato della Virginia negli Stati Uniti, la produzione di energia da carbone è stata aumentata per far fronte alla crescente domanda dei data center, minacciando gli sforzi per la decarbonizzazione e la lotta al cambiamento climatico e al raggiungemento degli obiettivi di Net-Zero per il 2050.
Anche giganti della tecnologia come Google e Microsoft hanno riconosciuto l’impatto ambientale dei loro data center. Google ha ammesso un aumento del 48% delle emissioni di carbonio in cinque anni, mentre Microsoft ha segnalato un aumento del 30% dal 2020. Queste ammissioni sottolineano l’urgente necessità di affrontare il problema.
L’Agenzia Internazionale dell’Energia prevede che la domanda di elettricità dell’IA aumenterà fino al 20% entro il 2030, una crescita esponenziale che potrebbe portare a una maggiore dipendenza dalle fonti di energia fossili, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove le infrastrutture per le energie rinnovabili sono limitate.
L’energia rinnovabile offre una soluzione, ma la transizione non è semplice e nemmeno abbastanza rapida. Sebbene gli investimenti in tecnologie pulite siano in aumento, i ritardi nello sviluppo delle infrastrutture e l’enorme scala della domanda di energia dei data center rappresentano ostacoli significativi.
Affrontare l’impatto ambientale dell’IA richiede un approccio multiforme. I governi devono incentivare gli investimenti nelle energie rinnovabili e promuovere l’efficienza energetica nei data center. Le aziende tecnologiche devono sviluppare modelli di IA più efficienti dal punto di vista energetico e progettare hardware a basso consumo. I consumatori possono fare la loro parte scegliendo fornitori di servizi cloud alimentati da energia rinnovabile e sostenendo politiche ambientali responsabili.
L’IA ha il potenziale per migliorare notevolmente le nostre vite, ma non possiamo ignorare il suo impatto ambientale. Dobbiamo trovare un equilibrio tra innovazione e sostenibilità o rischiamo di compromettere il futuro del nostro pianeta per le generazioni a venire. La scelta è nelle nostre mani.
DI ANDREA ZANON