Rallenta l’inflazione in Pakistan. Il dato, misurato dall’indice dei prezzi al consumo, è sceso al 9,6% in agosto su anno, la prima lettura a una cifra in quasi tre anni, secondo quanto ha dichiarato oggi l’agenzia di statistica. Il dato risulta in linea con le proiezioni del Ministero delle Finanze che prevedevano un intervallo tra il 9,5 e il 10,5% ad agosto con un ulteriore calo a settembre.
«L’inflazione sta scendendo perché la valuta è rimasta stabile negli ultimi 12 mesi», ha dichiarato Adnan Sami Sheikh, assistente vicepresidente della ricerca presso la società Pak-Kuwait Investment. Ha aggiunto che la rupia è salita del 9%-10% rispetto al dollaro nell’ultimo anno, sostenuta dalle mosse del Pakistan per limitare la domanda del biglietto verde attraverso controlli sulle importazioni, alti tassi di interesse e altre misure.
La banca centrale del Pakistan ha tagliato i tassi per due riunioni consecutive, passando da un massimo storico del 22% al 19,5%. Si riunirà nuovamente per rivedere la politica monetaria il 12 settembre.
Il Pakistan ha un’economia semi-industrializzata con un settore agricolo ben integrato, la sua economia è la 26º al mondo in termini di potere d’acquisto e la 45° in termini di PIL ed è considerata una delle economie in maggior crescita del mondo.I prodotti più coltivati sono cotone, grano, riso e canna da zucchero, seguiti da mais, i legumi, il miglio, l’orzo, i semi oleosi, il tabacco (Punjab), le barbabietole da zucchero, le patate, le cipolle, gli agrumi, il tè (sulle colline del Punjab), il mango e le banane; il prodotto dalla cui esportazione si trae il maggior guadagno è il cotone, di ottima fibra, del quale il Paese è uno dei più grandi produttori al mondo e che alimenta il principale settore industriale, quello tessile.