Stefan Wittmann, membro del consiglio di sorveglianza della Commerzbank, ha dichiarato in un’intervista alla CNBC che “ci auguriamo vivamente di poter evitare” un’acquisizione ostile da parte della banca italiana. In particolare per quanto riguarda i posti di lavoro due terzi dei quali, secondo la sua analisi, rischiano di essere cancellati.
Di parere diametralmente opposto, invece, UniCredit secondo cui si potrebbe liberare un valore sostanziale all’interno di Commerzbank, il secondo istituto di credito tedesco.
Wittmann, che è anche funzionario del sindacato Verdi, ha aggiunto “UniCredit non vuole tutti i clienti della Commerzbank, ma si concentra sui presunti migliori clienti, vale a dire i clienti facoltosi”.
Berlino era il maggiore azionista di Commerzbank e nell’istituto di credito aveva iniettato 18,2 miliardi di euro (20,2 miliardi di dollari) per salvarla dalla crisi finanziaria del 2008, probabilmente svolgerà un ruolo chiave in un’eventuale fusione tra le banche.
“In realtà siamo preoccupati per la nostra responsabilità economica e industriale. Per quanto riguarda la forza lavoro, su cui i sindacati sono ovviamente particolarmente concentrati, questa perderebbe sempre nella fusione, indipendentemente dal momento”, ha affermato Wittmann.