L’interscambio di merci del G20 è aumentato nel terzo trimestre. Come ha reso noto l’Ocse le esportazioni sono cresciute dello 0,4% rispetto al secondo trimestre, mentre le importazioni sono aumentate dell’1,5%, in gran parte guidate dalla crescita in Nord America. Nel secondo trimestre il livello dell’export era rimasto invariato e l’import era salito dell’1,3%.
Più nel dettaglio gli Stati Uniti hanno segnato una crescita significativa sia per le esportazioni (2,5%) sia per le importazioni (3,1%), alimentata dai beni strumentali, compresi i semiconduttori.
La Ue ha segnato un’espansione delle esportazioni dell’1,8% (dopo -0,6%), con un forte contributo dalla Germania (+0,8% sulla spinta in particolare dei prodotti farmaceutici) e dall’Italia (+1% grazie ad articoli di abbigliamento e alimentari). Le importazioni tedesche sono aumentate del 3,3%, guidate dalla domanda di macchinari elettrici, abbigliamento e prodotti chimici organici. Per l’Italia l’incremento è stato del 2,6%.
In Asia il Giappone ha registrato un +4,9%, mentre le importazioni sono aumentate del 3,4%, guidate in parte da abbigliamento e apparecchiature per le telecomunicazioni. La Corea ha registrato una modesta crescita delle esportazioni (+0,1%), mentre le importazioni sono aumentate dell’1,9%, principalmente per effetto dei prodotti energetici. La Cina ha accusato per contro una contrazione sia delle esportazioni, pari a -3,4%, in gran parte a causa della debole domanda di mobili e plastica, sia delle importazioni (-2%), principalmente per i minori acquisti di petrolio greggio. Di rilievo l’andamento dell’Indonesia, con esportazioni in aumento del 3,5%, sulla spinta di oli animali e vegetali e importazioni in crescita dell’11,8%, guidate da macchinari e apparecchi meccanici.