Ben ritrovati alla nostra serie di corsi settimanali dal titolo Imprenditore vincente: La tua guida settimanale al successo, un programma pensato per imprenditori ambiziosi e persone desiderose di trasformare le proprie idee in imprese di successo. La scorsa settimana abbiamo parlato di come alcune aziende falliscono perché troppo ambiziose. Oggi affrontiamo l’arte della lentezza strategica.
Fare business oggi sembra essere associato alla velocità: testare i prodotti sul mercato prima dei concorrenti, scalare le vendite rapidamente, crescere a ritmi vertiginosi, o come si suoleva dire a Face Book” Move fast and break things” (internal motto used by Facebook until 2014, as coined by Mark Zuckerberg). Tuttavia, esiste un’altra strategia, spesso trascurata ma incredibilmente efficace: “la lentezza strategica”. Essere “lenti” non significa rimanere indietro e non innnovare, bensì prendersi il tempo necessario per valutare ogni passo da fare, costruire fondamenta solide e assicurarsi una crescita progressiva. In questa rubrica settimanale esploreremo perché la velocità a tutti i costi può essere piu dannosa che utile, come trasformare la lentezza in un vantaggio competitivo, quali tecniche adottare per prendere decisioni migliori e in che modo una crescita controllata contribuisce ad un successo duraturo.
Perché la velocità a tutti i costi può essere controproducente
La velocità d’impresa è spesso associata all’agilità, al risk taking e alla capacità di rispondere tempestivamente alle richieste del mercato. Tuttavia, puntare a una rapidità a tutti I costi senza una strategia solida può portare a errori di valutazione, spreco di risorse e, in ultima analisi, a un’insostenibilità di lungo periodo. Pensiamo a molte startup tecnologiche che, pur avendo raccolto ingenti finanziamenti iniziali, sono crollate dopo pochi anni perché non avevano una base di clienti realmente solida o un modello di business ben definito.
Case Study: Un esempio emblematico è quello di alcune aziende “dot-com” della fine degli anni ‘90, che si sono lanciate in borsa sulla scia di un entusiasmo collettivo. Molte di esse non avevano un vero piano industriale e puntavano tutto sulla rapidità di espansione. Il risultato fu il cosiddetto scoppio della “bolla delle dot-com”, con la chiusura di numerose imprese. Questo dimostra come la velocità senza strategia possa trasformarsi in un boomerang.
Il consiglio per gli imprenditori ambiziosi è di non confondere la velocità con la fretta. Agire con immediatezze è importante, ma agire in fretta senza una visione chiara può portare a decisioni affrettate e dannose. Come sottolinea Carl Honoré nel suo libro “In Praise of Slowness” (Elogio della lentezza), rallentare può diventare una forma di controtendenza positiva evitando l’ossessione per l’immediatezza, aiutando il personale e le organizzazioni a prendere decisioni più efficaci.
La lentezza diventa vantaggio competitivo
Spesso, quando il mercato si muove in una direzione iper-competitiva, emergere significa differenziarsi. La lentezza pianificata può diventare un punto di forza se sfruttata bene. Se un’azienda dedica tempo a costruire relazioni durature con i propri clienti, di investire in un prodotto o servizio di qualità superiore e di consolidare il proprio posizionamento, crea un vantaggio che i concorrenti, impegnati in una frenetica corsa, potrebbero sottovalutare o non vedere.
Case Study: Brunello Cucinelli, il noto imprenditore italiano del cashmere, è spesso citato come esempio di crescita lenta ma solida. L’azienda, fin dall’inizio, ha puntato su un prodotto di altissima qualità e su una cultura aziendale umanistica, investendo nel benessere dei dipendenti e nel territorio. Questa scelta di “rallentare” per assicurarsi che ogni fase produttiva fosse all’altezza ha permesso a Cucinelli di costruire un brand di lusso riconosciuto in tutto il mondo, con una clientela fedele e una reputazione impeccabile.
L’idea di rallentare può essere contro-intuitiva in un mondo dominato dalla competizione. Eppure, come suggerisce Jim Collins nel suo libro “Good to Great”, le aziende di successo a lungo termine sono spesso quelle che hanno sviluppato un “volano” di processi eccellenti, perfezionati passo dopo passo, piuttosto che quelle che hanno bruciato le tappe per arrivare prime sul mercato.
Tecniche per prendere decisioni migliori prendendo tempo
Rallentare non significa rimanere passivi o indecisi, bensì adottare tecniche di analisi e riflessione che consentano di fare scelte più ponderate. Una strategia di “lentezza intelligente” prevede alcuni passaggi chiave:
- Creare spazi di riflessione: Pianificare momenti in cui allontanarsi dalla routine operativa per riflettere sugli obiettivi e sui progetti. Alcuni imprenditori dedicano un giorno a settimana o un fine settimana al mese alla “strategic pause”, in cui analizzano dati, feedback dei clienti e tendenze di mercato con maggiore calma.
- Confrontarsi con esperti e mentor: Il dialogo con chi ha già affrontato sfide simili è fondamentale per evitare errori banali e trovare soluzioni alternative. Prendere tempo per cercare i giusti consigli può evitare di lanciarsi in scelte avventate. La creazione di un advisory board puo diventare una risorsa aggiuntiva per un constante confronto.
- Validare le idee in modo graduale: Nel libro “The Lean Startup” di Eric Ries, si parla di “MVP” (Minimum Viable Product) per testare l’idea sul mercato con piccoli esperimenti. Anche se il metodo Lean di per sé è spesso associato a iterazioni rapide, la sua essenza è non bruciare risorse inutilmente. Rallentare nella fase di validazione, raccogliere feedback e migliorare progressivamente può ridurre il rischio di lanciare un prodotto sbagliato.
- Usare metodologie esistenti di decision-making: Strumenti come la “matrice di Eisenhower” o il “decisional balance sheet” permettono di analizzare le alternative, valutarne i pro e i contro e giungere a una conclusione informata. Dedicare il giusto tempo a questi strumenti evita di essere reattivi e scegliere nel momento sbgagliato.
Costruire sostenibilità attraverso la crescita controllata
Uno dei vantaggi della lentezza pianificata è la possibilità di creare un modello di business sostenibile. Sostenibilità, in questo contesto, non significa solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche garantire la stabilità finanziaria, la business continuity, la qualità della vita dei dipendenti e la creazione di un ecosistema virtuoso intorno all’impresa.
Case Study: Patagonia, il brand di abbigliamento outdoor Americano, è un esempio di come una crescita controllata e valori etici ambientalisti possano coesistere. Fondata da Yvon Chouinard, l’azienda ha sempre posto al centro la qualità dei prodotti e il rispetto dell’ambiente. Questo ha forzato l’impresa a rinunciare a crescere troppo in fretta, per assicurarsi che ogni nuovo negozio o ogni nuovo fornitore rispettasse gli standard etici e ambientali prefissati. Oggi, Patagonia gode di una reputazione fortissima, con clienti fedeli e un brand percepito come autentico e responsabile. Tutto cio’ ha portato ad una fidelizazione del cliente senza precedenti.
Per gli imprenditori che desiderano creare un’azienda destinata a durare, la crescita controllata è una scelta che puo rivelarsi vincente. Significa investire nelle persone, curare la cultura aziendale e assicurarsi che ogni fase dello sviluppo sia ben monitorata. Greg McKeown, nel suo libro “Essentialism”, sottolinea l’importanza di eliminare il superfluo per concentrarsi solo su ciò che conta davvero. Questo principio si sposa perfettamente con l’idea di lentezza strategica: meno progetti simultanei, ma gestiti con maggiore attenzione e approfondimento, portano spesso a risultati più solidi e duraturi.
Letture indispensabili per approfondire
- Carl Honoré – In Praise of Slowness (Elogio della lentezza)
Un testo che invita a riscoprire il valore della lentezza in ogni ambito della vita, compreso quello lavorativo e imprenditoriale. - Jim Collins – Good to Great
Analizza le caratteristiche delle aziende che hanno saputo trasformarsi da buone a eccellenti, evidenziando l’importanza della costruzione metodica di processi e culture forti. - Eric Ries – The Lean Startup
Sebbene sia spesso associato alla velocità di iterazione, questo libro spiega come testare gradualmente un’idea prima di scalare, evitando di bruciare risorse inutilmente. - Greg McKeown – Essentialism
Offre strategie per focalizzarsi su ciò che è davvero importante, un approccio che può aiutare a rallentare e ridurre la complessità nella crescita imprenditoriale. - Bo Burlingham – Small Giants
Presenta storie di aziende che hanno scelto di rimanere piccole o di crescere con moderazione per preservare la loro anima, la loro cultura e la qualità dei loro prodotti/servizi.
La lentezza strategica non è sinonimo di immobilismo, ma un approccio consapevole che mette al centro la qualità, la riflessione e la sostenibilità. In un’epoca in cui l’innovazione corre veloce, è facile lasciarsi trasportare dalla frenesia del “tutto e subito”. Tuttavia, per gli imprenditori e le persone ambiziose che guardano al lungo termine, rallentare può rivelarsi una mossa vincente. Rallentare non significa rinunciare alle opportunità, bensì selezionarle con cura, costruire solide basi e fare scelte ponderate. Questo percorso, seppur meno appariscente all’inizio, conduce spesso a risultati più robusti, a relazioni durature con clienti e partner, e a un equilibrio che favorisce la creatività e l’innovazione di qualità. Chi saprà padroneggiare l’arte della lentezza strategica potrà davvero “vincere rallentando”.
DI ANDREA ZANON