Lauren Sanchez, Katy Perry ed altre 4 donne hanno compiuto uno storico viaggio di 11 minuti ai limiti dello spazio sull’astronave New Shepard della Blue Origin, la compagnia spaziale di proprietà di Jeff Bezos, fondatore di Amazon e futuro marito della Sanchez.
Dopo aver concluso il percorso previsto la navicella è atterrata come da programma nel deserto texano. Il viaggio ha avuto inizio alle 8.30 (ora locale) della base texana. Dopo un percorso di 100 chilometri, sopra la linea di Kármán, l’equipaggio ha avuto la possibilità i di sganciarsi per fluttuare in assenza di gravità per poi ritornare sul pianeta Terra.
L’equipaggio, tutto al femminile, era composto dalla conduttrice tv Gayle King, la produttrice cinematografica Kerianne Flynn, l’attivista per i diritti civili Amanda Nguyen e l’ingegnera aerospaziale Aisha Bowe. Una missione simbolica che puntava ad attirare l’attenzione sulla ridefinizione del ruolo della donna soprattutto in ambito di viaggi spaziali. Infatti solo il 15% delle oltre 700 persone che finora hanno viaggiato nello spazio erano donne.
Secondo quanto reso noto dalla stessa Blue Origin, la capsula New Shepard ha raggiunto quota 346.802 piedi sopra il livello del suolo (pari a 106 chilometri) e 350.449 sopra il livello medio del mare (ovvero circa 107 chilometri).
Il viaggio intrapreso dalle sei novelle astronaute è, in realtà, un esempio di turismo spaziale suborbitale. Infatti la comunità scientifica non ha una definizione specifica per riferisci al concetto di spazio e solitamente la linea di Karman è usata come convenzione per delineare l’inizio di quello che, non in assoluto ma per pura definizione, è considerabile come “spazio”. In passato, infatti, proprio Blue Origin e Virgin Galactic hanno avuto più di un diverbio sulla questione. Questo perché la linea di Kármán, si trova a 100 chilometri sopra il livello del mare e i voli della New Shepard della Blue Origin superano di poco tale altitudine cosa che non fa il suo principale competitor ovvero la Virgin Galactic che, invece, si spinge non oltre gli 88,5 chilometri. La Virgin Galactic può comunque affermare di essere lo stesso nello spazio dal momento che le sue spedizioni superano un’altra soglia, anch’essa convenzionale, e cioè gli 81 chilometri (50 miglia) che il governo statunitense ha fissato come confine con lo spazio. Ed agli albori delle spedizioni della NASA fu adottato proprio questo limite per permettere a chiunque lo avesse superato di definirsi “astronauta”. In entrambi i casi, però, si tratta di altitudini relativamente basse se confrontate con quelle raggiunte dai professionisti.
A prescindere dalle definizioni e dalle convenzioni internazionali, fare un viaggio come quello di Lady Bezos non è alla portata di tutti. Sebbene lo scopo della maggior parte di questi viaggi sia quello di allargare il turismo al settore spaziale con la possibilità di sperimentare, anche solo per pochi minuti, la sensazione di vivere in assenza di gravità il costo del biglietto rimane top secret anche se, considerando i costi di prenotazione che oscillano intorno ai 150mila dollari, è bene ricordare che le tariffe oscillano a seconda della tipologia di viaggio, della durata e della compagnia. In media, però, la proporzione farebbe pensare ad un costo totale che si dovrebbe avvicinare ad una cifra a sei zeri.