Una mania, una moda piuttosto pericolosa, in questo periodo sempre più spesso sulla stampa, principalmente estera ma recentemente anche italiana si sente molto parlare di semaglutide, il principio attivo contenuto in farmaci come Ozempic o Wegovy usati per il diabete di tipo due e anche per il trattamento dell’obesità.
Farmaci che sono diventati famosissimi negli ultimi anni perché fanno dimagrire, a renderli ancora più famosi sono state le tantissime celebrità che ne hanno dichiaratamente fatto uso per perdere peso, ma sono nati per trattare il diabete di tipo 2.
Sono fioccati nell’ultimo anno titoli come “farmaci dimagranti riducono le morti per Covid 19” o “Ozempic potrebbe ritardare l’invecchiamento” e ancora “la semaglutide potrebbe fare molto di più che farti dimagrire”. Allora visto questi presunti effetti miracolosi cerchiamo di capirci qualcosa in più e ci affidiamo a chi ne ha titoli ed esperienza.
Ozempic, il principio attivo del farmaco
Il principio attivo di Ozempic, il farmaco per il diabete della casa farmaceutica danese Novo Nordisk, che imita l’azione di un ormone che abbiamo nel corpo.
Riesce a fare tre cose: regola l’insulina, abbassa indirettamente i livelli di zucchero nel sangue e ci restituisce una sensazione di sazietà per questo motivo nasce per il trattamento del diabete di tipo 2 ma come succede spesso anche per altri farmaci, che nascono per un motivo e poi vengono utilizzati per altri fini, studi successivi su questo principio attivo hanno portato molti medici, in primis negli Stati Uniti, a utilizzare questo farmaco per la lotta all’obesità. Tanto che per i suoi effetti di contrasto all’obesità, la rivista Science l’ha definito farmaco dell’anno.
L’obesità, infatti, è anch’essa una malattia cronica che richiede un trattamento di lungo periodo e nel trattarla non si punta esclusivamente a dimagrire ma anche a contrastare tutte le complicanze che ne derivano, una su tutte le malattie cardiovascolari e qui la semaglutide sembra dare risultati eccezionali.
Ci sono degli studi che dimostrano che nei pazienti con obesità ma senza diabete è stata ridotta la probabilità di avere ictus e infarti proprio somministrando semaglutide altri studi ancora più recenti dicono che riduca la mortalità su un’ampia fetta di pazienti con obesità e malattie cardiovascolari e questa riduzione si ha persino nella contrazione del Covid ma questo significa che non esistano delle controindicazioni.
Come quella dei pensieri suicidari o di autolesionismo anche se l’agenzia europea del farmaco non supporta una corrispondenza causale ma è stata segnalata una correlazione con una particolare forma di cecità, correlazione che deve essere ancora approfondita.
Arriviamo all’Italia l’Ozempic è venduto come farmaco per diabetici e rimborsato dal servizio sanitario nazionale. Negli anni l’Aifa ha segnalato la carenza di questo tipo di farmaci, tanto che per interi periodi sono risultati introvabili per i pazienti ai quali erano stati prescritti, da un lato perché c’è troppa domanda e dall’altro perché le aziende non riescono a produrne abbastanza e in particolare non riescono a produrre abbastanza le penne che servono alla somministrazione di questi farmaci.
Si è ipotizzato allora che a fare la differenza potrebbe essere stato l’uso improprio dei farmaci da parte di persone che lo utilizzerebbero per uso estetico, spinto dall’immagine che viene proposta continuamente soprattutto sui social. Sulla scia di questa ipotesi l’Ema ha rilevato che farmaci a base di semaglutide e simile vengono venduti online da siti che potrebbero addirittura falsificarli con conseguenze anche serie sulla salute per questo viene consigliato dalla stessa Ema un uso proprio del farmaco e solo sotto prescrizione medica.
Foto: Prof. Dario Pitocco – Dir. Diabetologia Policlinico Gemelli
Del farmaco, delle sue proprietà e anche degli effetti collaterali ne abbiamo parlato con il Professor Dario Pitocco, direttore dell’Unità operativa di Diabetologia del Policlinico Gemelli.
Professore parliamo di Ozempic, ci può chiarire a chi viene prescritto?
«La prescrivibilità riguarda l’indicazione terapeutica per cui un farmaco è approvato e può essere somministrato. La rimborsabilità, invece, è legata al fatto che il farmaco sia o meno a carico del Servizio Sanitario Nazionale. L’Ozempic è nato per la cura del diabete, ma ha ottenuto la prescrivibilità anche per soggetti obesi – cioè con un indice di massa corporea (BMI) superiore a 30 – o sovrappeso con fattori di rischio cardiovascolare».
Di quali fattori di rischio parliamo?
«Parliamo di ipertensione, fumo, dislipidemia, colesterolo alto. Un importante studio clinico condotto su soggetti obesi non diabetici ha mostrato una riduzione del 20% degli eventi cardiovascolari maggiori in chi assumeva Ozempic. Quando parliamo di eventi cardiovascolari maggiori, intendiamo infarto, ictus e mortalità cardiovascolare».
Si può parlare di un abuso estetico del farmaco, usato in modo improprio per dimagrire?
«C’è una certa strumentalizzazione estetica del farmaco. Capita che ragazze di taglia 42 vogliano scendere alla 38. E qui un po’ di responsabilità è anche nostra, della classe medica. È importante ricordare che l’indicazione è medica, non estetica: o si è diabetici, o si è obesi/sovrappeso con fattori di rischio cardiovascolare».
Quali sono i rischi nel prenderlo senza una reale necessità?
«I farmaci vanno usati quando servono. È semplice. L’Ozempic non causa grossi problemi, ma alcuni parametri vanno monitorati, come gli enzimi pancreatici (amilasi e lipasi), perché il pancreas è un organo complesso, con funzioni sia endocrine (ormoni come insulina e glucagone) sia esocrine (enzimi digestivi). C’è anche una possibile correlazione con il carcinoma midollare della tiroide, legata alla produzione di calcitonina, ma è un’area ancora da studiare.
Mentre gli effetti collaterali più comuni sono nausea, vomito, e una certa alterazione dell’alvo. Paradossalmente, sono anche parte del meccanismo con cui il farmaco aiuta a dimagrire. Ma, ripeto: se il farmaco non serve, non va usato».
Veniamo alla questione della rimborsabilità. Perché non è rimborsato per l’obesità?
«È una questione sia economica sia etica. Per il diabete, dove il dosaggio arriva fino a 1 mg, è rimborsabile. Ma per l’obesità o il sovrappeso, dove il dosaggio può arrivare a 2,4 mg, no. In Italia ci sono circa 20 milioni di persone obese o sovrappeso: rendere il farmaco rimborsabile per tutti sarebbe insostenibile. E poi c’è un pregiudizio culturale: si pensa che l’obesità sia sempre colpa del paziente, quando in realtà spesso ci sono cause metaboliche e genetiche».
C’è chi parla di “prescrizioni facili”. Cosa ne pensa?
«Nella cura del diabete, la prescrizione dell’Ozempic è ormai considerata standard, perché può modificare il decorso della malattia. Un tempo si trattava il paziente in base al valore della glicemia. Oggi l’obiettivo è ridurre il rischio cardiovascolare, e questi farmaci, come la semaglutide, sono fondamentali anche indipendentemente dalla glicemia».
Per quanto riguarda la difficoltà di reperimento del farmaco in farmacia?
«Il problema ad oggi è assolutamente rientrato, c’erano stati problemi dovuti alla mancanza di concorrenza sul mercato, ma ora che nuovi prodotti stanno arrivando, le forniture sono tornate alla normalità».
Uso improprio del farmaco, Ozempic-mania a Roma Nord
A Roma Nord, dove la vita scorre uguale da generazione e come canta Max Pezzali: stessa storia, stesso posto, stesso bar, districandosi tra una serie di stereotipi, classificata come la parte settentrionale della città bene, vip e snob quanto basta, è lì dove sembra spopolare, tra le signore, già tirate a lucido dall’ultimo tipo di filler, il farmaco Ozempic.
Foto: Ansa
Addirittura, da un’inchiesta di Petrolio, la nota trasmissione di Rai3, emerge da alcune interviste fuori i noti locali di Ponte Milvio, fulcro della movida di Roma Nord, come in questo quadrante della città tutti ne fanno uso, un’abitudine ormai di moda nella Roma bene, tra chi, potendoselo permettere economicamente, cerca la via più facile per la bellezza e la giovinezza e si fa iniettare punturine, non più solo di botox ma anche del farmaco per il diabete di tipo 2, per restare in forma.
Come un nuovo e più cool elisir di giovinezza anche se potrebbe non essere affatto di lunga vita, considerati i rischi a cui ci si espone.
Alla dottoressa Margherita Cristofaro, medico estetico abbiamo chiesto riguardo l’uso improprio di Ozempic se è a conoscenza di richieste da parte di sue pazienti non affette da diabete o obesità.
«Sì, qualcuno me l’ha chiesto, ma io l’ho sempre sconsigliato. Ho invitato chi me lo chiedeva a rivolgersi a un endocrinologo per avere spiegazioni più dettagliate. Alcune persone mi hanno ascoltato e hanno evitato di usarlo. Non è una vera terapia. Appena si smette, ricomincia tutto da capo: effetto rebound, ricadute, intossicazione. È pericoloso».
Ci sarebbero effetti collaterali anche sul viso, con cedimenti e perdita di tonicità?
«Sì, assolutamente. Questo accade perché il farmaco, usato impropriamente, va a consumare grasso anche dove sarebbe necessario – il cosiddetto “grasso sano”. Il risultato è la perdita di tonicità, specialmente sul viso».
Riguardo una possibile correlazione tra l’aumento della richiesta di trattamenti filler o interventi estetici sul viso con l’uso di Ozempic, non ci sono ancora riscontri medici a confermarla, considerato il poco tempo dall’inizio del fenomeno: «È possibile che possa esserci una qualche correlazione, anche se non posso affermarlo con certezza – afferma la dottoressa Cristofaro – Già un’alimentazione squilibrata, ricca di carboidrati raffinati, incide sul tono e sull’aspetto del viso. La pelle perde tono, la muscolatura si rilassa, e si accelera l’invecchiamento. La prima cosa che correggiamo, infatti, in ogni caso, è l’alimentazione: senza quella, nessun trattamento funziona».
Sta emergendo fortemente questa “mania”, anche se il termine è forse riduttivo. Si parla di ricette false, uso approssimativo, addirittura mercato clandestino di farmaci come Ozempic
«È una situazione molto preoccupante. Purtroppo c’è tanta ignoranza e spesso si cerca la scorciatoia facile, ma è pericolosissima. Tra l’altro non si elimina il problema del sovrappeso in quanto una volta smessa la somministrazione del farmaco, gli effetti non perdurano», conclude la dottoressa Margherita Cristofaro, medico e