Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (nella foto il ministro Giancarlo Giorgetti) si prepara a lanciare la ventesima emissione del BTP Italia, il titolo di Stato indicizzato all’inflazione pensato per i risparmiatori che vogliono proteggere il proprio capitale dall’erosione del potere d’acquisto. Il collocamento è previsto dal 27 al 30 maggio 2025, con una durata di sette anni e scadenza fissata al 4 giugno 2032.
Per chi acquisterà il titolo nei giorni riservati al pubblico retail (dal 27 al 29 maggio) e lo manterrà fino a scadenza, il Tesoro riconoscerà anche un premio fedeltà dell’1% sul capitale investito.
Le caratteristiche principali del titolo
Il BTP Italia si distingue per l’indicizzazione all’inflazione italiana, calcolata sull’indice FOI (Famiglie di Operai e Impiegati, al netto dei tabacchi). Le cedole semestrali, calcolate su base reale, vengono rivalutate in base all’andamento dei prezzi, offrendo una protezione concreta contro l’aumento del costo della vita.
Il tasso cedolare reale minimo garantito – ovvero il rendimento annuo al netto dell’inflazione – sarà comunicato lunedì 26 maggio, alla vigilia dell’apertura del collocamento. Il titolo verrà emesso alla pari, quindi a 100 euro per ogni 100 euro nominali, senza sovrapprezzo.
Come acquistarlo e quanto costa
La sottoscrizione si svolgerà in due fasi: il 27-29 maggio: riservata ai risparmiatori individuali. Sarà possibile aderire tramite il proprio home banking (se abilitato al trading online), oppure rivolgendosi alla banca o agli uffici postali; il 30 maggio: giornata riservata agli investitori istituzionali, con collocamento tramite piattaforme elettroniche.
Per il pubblico retail, il MEF ha confermato che non sono previste commissioni di acquisto durante il collocamento. Restano tuttavia eventuali costi accessori legati al dossier titoli, che variano da intermediario a intermediario e in genere oscillano tra i 10 e i 50 euro annui.
Chi decidesse di vendere il titolo prima della scadenza sul mercato secondario, dovrà mettere in conto il rischio di minusvalenze in caso di rialzo dei tassi o di calo delle quotazioni.
Perché considerarlo (ma con cautela)
Il BTP Italia si propone come una soluzione adatta a chi cerca una forma di investimento prudente, capace di tutelare il capitale in uno scenario ancora influenzato da instabilità economica e geopolitica. Dopo gli anni segnati da picchi inflattivi, l’attenzione dei risparmiatori si è spostata sulla difesa del valore reale dei propri risparmi.
Le stime più recenti della Banca d’Italia indicano per il 2025 un tasso d’inflazione atteso compreso tra l’1,5% e il 2%, valori che potrebbero rendere il rendimento reale del BTP Italia competitivo rispetto ad altri titoli di Stato a tasso fisso non indicizzati.
Naturalmente, non si tratta di un investimento adatto a tutti. Chi ha un orizzonte di breve periodo o pensa di dover disinvestire prima della scadenza dovrebbe tenere presente la volatilità dei prezzi sul mercato secondario.
In conclusione, l’edizione 2025 del BTP Italia rappresenta un’occasione concreta per chi cerca stabilità in un contesto ancora instabile. Il premio fedeltà, l’indicizzazione all’inflazione e l’assenza di costi di sottoscrizione lo rendono particolarmente interessante per il risparmiatore medio italiano. Ma come per ogni investimento, è bene valutare attentamente obiettivi e orizzonte temporale, magari con il supporto di un consulente, prima di prendere una decisione.
(foto ANSA)