Rui Storage Srl è uno straordinario esempio di come la creatività e l’ingegno italiano (veneto, per la precisione) possano competere con le più grandi multinazionali mondiali, anche anticipandole.
Ingegner Stefano Rui, titolare, di cosa si occupa la sua azienda?
«Si occupa di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. In sostanza, costruiamo batterie di grande capacità che permettono di sostenere le utenze energetiche. Rui Storage nasce nel 2017 come spin-off della mia società di ingegneria, attiva dal 2010 nel settore meccanico ed energetico. Fin da bambino amavo costruire invenzioni, poi crescendo mi sono concentrato sulle più promettenti, fino a fondare un’azienda per realizzarle».
Qual è stato il primo passo concreto nel settore?
«Nel 2010 ho realizzato il mio primo impianto fotovoltaico con accumulo, che ancora oggi funziona a casa mia. Da lì abbiamo iniziato a realizzare impianti sempre più complessi, fino ad arrivare all’attuale sistema “all-in-one”: il sistema è racchiuso in un unico monolite dal design curato, con batterie, inverter, converter e un computer che gestisce il tutto. È un elemento distintivo della nostra azienda».
In che modo il vostro prodotto si differenzia da quello di Tesla?
«Non volevamo perdere tempo in dispute legali, nonostante la sospetta somiglianza con il nostro storage anni dopo la prima installazione, quindi ci siamo concentrati su miglioramenti funzionali e prestazionali, creando una macchina più potente e versatile».
Quali servizi offrite ai clienti?
«Offriamo la costruzione di impianti fotovoltaici per industrie, aziende agricole e privati. Inoltre, forniamo servizi di monitoraggio avanzati tramite una nostra applicazione disponibile sugli store digitali. L’app avvisa in tempo reale se uno dei 30 parametri tecnici della macchina esce dai valori ottimali, garantendo così efficienza e sicurezza».
Quindi il cliente non subirà mai un blackout?
«Esatto. Anche in caso di calamità naturali o eventi imprevisti, il sistema garantisce continuità energetica, mentre i vicini potrebbero rimanere al buio!»
Quali sono i vostri punti di forza?
«Il design è sicuramente uno degli aspetti distintivi, insieme alle prestazioni elevate. Inoltre, offriamo un servizio chiavi in mano totale: il cliente non deve preoccuparsi di nulla, pensiamo a tutto noi e il costo rimane quello del preventivo standard indipendentemente dalla difficoltà riscontrata in cantiere.
Quali sono i vostri progetti futuri?
«Ci stiamo orientando verso la realizzazione di grandi impianti fotovoltaici, i cosiddetti parchi solari. Con meno dell’1% dei campi coltivabili si potrebbe sostenere un’intera nazione, quindi crediamo molto in questa direzione. Inoltre, vogliamo abbinare questi impianti a grandi sistemi di accumulo per massimizzare l’efficienza energetica della rete».
Come si diventa leader in questo settore?
«Con tempo ed esperienza. Siamo in questo campo da 15 anni, un fattore distintivo rispetto ai nuovi competitor. Quello che oggi fanno altre aziende, noi lo sviluppavamo già 6 o 7 anni fa. Manteniamo un vantaggio competitivo grazie agli investimenti costanti in ricerca e sviluppo».
Qual è la vostra filosofia aziendale?
«Il nostro motto è: “ogni epoca ha la sua eccellenza”. Per noi, un prodotto deve essere il più elegante e prestante possibile. Abbiamo sviluppato algoritmi predittivi che ottimizzano automaticamente l’uso della batteria, prevenendo il degrado precoce e aumentando la sua durata nel tempo».
Siete presenti anche sui mercati esteri?
«Sì, nel 2017 siamo stati invitati all’Expo internazionale di Astana, in Kazakistan, come eccellenza italiana nel settore dello storage. Questo ci ha dato grande visibilità, soprattutto in Italia, dove abbiamo concentrato la nostra espansione. Abbiamo anche rapporti consolidati con i Paesi scandinavi, dove gli alti costi energetici in alcune fasce orarie rendono i nostri sistemi particolarmente vantaggiosi».
Oderzo è una delle città più antiche del Triveneto, la cui fondazione viene fatta risalire intorno all’XI secolo a.C. ad opera dei Paleoveneti. Il nome originale, Opterg, in lingua venetica significa “piazza del mercato”: profetico, per un’azienda che vende “il sole in una scatola”.