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L’industria dell’ospitalità si rivolta: è allarmismo inutile
“Non prenotate ancora le vacanze estive“. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen parla così, senza giri di parole, a tutti i cittadini europei in un’intervista alla Bild am Sonntag, il più popolare quotidiano tedesco, invitandoli ad essere molto cauti e a non fare programmi per la prossima bella stagione. “Consiglierei di aspettare. Nessuno può fare previsioni affidabili per luglio e agosto, al momento“, ha aggiunto. L’invito è rivolto soprattutto agli anziani, la fascia più debole e più colpita dal Coronavirus. “Senza un vaccino, bisogna limitare il più possibile i contatti con gli anziani, che devono avere molta pazienza. So che è difficile e che la solitudine opprime, ma è in ballo la vita. Dobbiamo continuare ad essere disciplinati. Dobbiamo imparare a convivere con il virus per molti mesi, forse fino al prossimo anno“, ha sottolineato.
Massima cautela quindi a ritornare alla vita normale e a programmare i propri giorni di relax al mare o in montagna. Un consiglio questo che ha scatenato l’ira funesta degli operatori del settore turistico italiano. “Siamo rimasti allibiti leggendo quelle parole – ha tuonato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. – Forse non sa che l’Italia vive di turismo e circa tre milioni di italiani, tra occupati diretti e indotto, lavorano nel settore”. E anzi aggiunge: “Gli imprenditori sono pronti a ripartire nel rispetto dei lavoratori e dei clienti ma una frase del genere è totalmente fuori luogo e siamo stufi di essere rappresentati da persone che non sanno cosa sia una impresa, non sanno pesare i danni che certe frasi, dette da chi ricopre ruoli importanti, possono causare all’economia reale”. Gli fa eco Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe:”È un suggerimento che non si può accettare e preoccupa perché?se il presidente della Commissione arriva a dare queste indicazioni non vorrei che avesse dei dati che non possono essere resi pubblici perché?particolarmente negativi. Se questa fosse la giusta interpretazione sarebbe grave per quello che sottointende quella dichiarazione. Se invece non avesse dei dati sensibili fa dell’inutile allarmismo in un momento in cui si deve invece trasferire ai cittadini Ue fiducia e ottimismo”.
Alberto Corti, responsabile settore turismo di Confcommercio, pone inoltre l’accento sui tempi di lavoro della task force. “Più tardi arriveranno le istruzioni e peggio sarà – ha spiegato -. Le settimane chiave per il turismo tedesco sono tra Pentecoste e luglio, il mese di picco. Per questo le indicazioni-istruzioni sulla sicurezza servirebbero entro il 20 aprile o nel peggiore dei casi entro la fine del mese. Sono indispensabili per mitigare gli effetti drammatici che si sono abbattuti sul settore”.
Secondo Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente Confindustria Alberghi gli operatori turistici stanno lavorando per essere pronti alla riapertura in piena sicurezza per garantire agli ospiti anche la serenità di cui hanno bisogno. Infatti tra loro c’è già chi si è mosso proattivamente. “Sono nati gruppi di lavoro in tutte le Regioni che consentono agli operatori turistici di confrontarsi costantemente – ha specificato Marco Baldisseri, chief marketing officer di Club Esse, catena con 18 strutture nel Mezzogiorno -. Tutti stiamo adeguando servizi e organizzazione per recepire le direttive dell’Oms sulle procedure da adottare nelle strutture alberghiere per prevenire i contagi. Avremo bisogno di un periodo di assestamento per ripartire”.
Insomma anche in questo caso le parole della presidente della Commissione Ue fanno discutere. Ormai siamo abituati e non ci sorprenderemo se a breve arriverà una rettifica da parte sua, visto il clamore che le sue parole hanno scatenato. Sarebbe la prassi.
di: Maria Lucia PANUCCI
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