
In programma un piano di risparmio da due miliardi di euro
La Renault taglierà 15 mila posti di lavoro nelle sue varie sedi sparse nel mondo a causa delle difficoltà finanziarie che sta vivendo attualmente. La decisione è stata presa, fa sapere la casa automobilistica francese, nel quadro di un piano di risparmio di circa due miliardi di euro in tre anni. “Questo progetto è vitale“, ha dichiarato la direttrice generale, Clotilde Delbos.
Secondo il piano di ristrutturazione circa 4.600 lavoratori su 48.000 perderanno il posto in Francia mentre oltre 10 mila nel resto del mondo ma i licenziamenti comunque non avverranno in tronco e parte dei dipendenti che andrà in pensione non verrà sostituito. Il colosso automobilistico, simbolo della potenza industriale transalpina e proprietario di cinque marchi (Renault, Alpine, Dacia, Lada e Samsung Motors), ha dichiarato che le misure di ristrutturazione, compresi i tagli ai posti di lavoro e i trasferimenti che coinvolgeranno poco meno del 10% della forza lavoro mondiale, costeranno 1,2 miliardi di euro. “Abbiamo pensato troppo in termini di vendite“, ha detto Delbos, aggiungendo che la casa automobilistica “sta tornando alle sue basi dopo aver investito e speso troppo negli ultimi anni“.
Renault ha dichiarato che abbatterà i costi attraverso il taglio in aree come l’ingegneria, riducendo il numero delle componenti che utilizza, congelando i piani di espansione in Romania e Marocco e riducendo in maniera significativa la manifattura delle scatole di cambio in tutto il mondo. L’azienda ha di conseguenza in programma di ridurre la capacità produttiva a livello globale a 3,3 milioni di veicoli nel 2024 dai quattro milioni attuali, concentrandosi su aree come gli sport utility vehicles o le vetture a propulsione elettrica.
Il Gruppo, di proprietà per il 15% dello Stato francese, ha anche fatto sapere che alcuni stabilimenti come quello di Flins, vicino a Parigi, dove vengono prodotti i suoi modelli di vetture elettriche come Zoe, potrebbero smettere di assemblare auto e concentrarsi, invece, su attività di riciclo. Gli stabilimenti di Douai e Maubeuge nel nord della Francia diventerebbero centri di eccellenza per veicoli elettrici e veicoli commerciali leggeri.
di: Maria Lucia PANUCCI