
La ministra Dadone: “Sono in arrivo proroghe oltre il 31 luglio per poi arrivare a garantirlo per il 30% del personale”
Il Governo sta pensando di prorogare lo smart working nella pubblica amministrazione, al momento previsto fino al 31 luglio. Lo ha annunciato la ministra Dadone. “Prevediamo delle proroghe dello smart working – ha spiegato – per poi arrivare a regime a garantirlo per il 30% del personale ove sia compatibile con il tipo di mansione che si svolge“.
Secondo la ministra è necessario provare ad entrare nell’ottica di una nuova modalità di lavoro che si basa sul risultato e non tanto sulla presenza fisica. “Oggi ci troviamo di fronte alla necessità di ripensare ad un’ottica organizzativa perché la P.a. deve essere lo slancio per far ripartire il Paese“, ha aggiunto.
Attualmente 7 dipendenti pubblici su 10 lavorano ancora da casa e molti di loro si sono detti soddisfatti (leggi qui per approfondire).
Sul ritorno al regime in presenza c’è divisione. Il sindaco di Milano Beppe Sala preme perché si torni al più presto in ufficio, mentre sulla questione dello smart working nella pubblica amministrazione piuttosto polemico era stato il giuslavorista Pietro Ichino che aveva sollecitato la Dadone a fornire dati precisi su quanti dipendenti pubblici avessero beneficiato del lavoro da casa, convinto che per molti di loro questo si fosse tradotto in un periodo di vacanza. Pronta la risposta della ministra: “Credo che le preoccupazioni vengano dalla paura di ciò che è nuovo ma gli studi dimostrano che questa modalità di lavoro porta ad una produttività maggiore“.
di: Maria Lucia PANUCCI
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