
Si passerebbe a un sistema di cash flow tax
Addio ad acconti e saldi, i versamenti al fisco scatteranno sui guadagni effettivamente realizzati. Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, in alcune interviste e poi in audizione alla Commissione di Vigilanza dell’anagrafe tributaria, ha rilanciato la sua proposta di semplificazione degli adempimenti Irpef e Iva con l’occhio rivolto ad autonomi, professionisti e partite Iva, duramente colpiti dall’emergenza Coronavirus e sul piede di guerra per il mancato rinvio a settembre delle scadenze fiscali di luglio (leggi qui).
Ruffini propone il passaggio da un prelievo sugli incassi presunti a uno sugli incassi effettivi eliminando il sistema del saldo e acconto ed anche la formazione dei crediti fiscali con la conseguente attesa dei rimborsi da parte dei contribuenti. I versamenti insomma scatteranno sui guadagni effettivamente realizzati. «La mia riflessione – ha spiegato – mira a superare lo stress e l’ansia che circa quattro milioni di contribuenti tra autonomi, professionisti e partite Iva vivono ogni anno in relazione a un calendario di scadenze fiscali, spesso soggetto a cambiamenti. Per le persone fisiche titolari di partita Iva e per le società di persone si tratterebbe di passare a un sistema di cash flow tax, cioè di tassazione per cassa. Si introdurrebbe un sistema di liquidazione periodica mensile o trimestrale delle imposte sui redditi basato sugli incassi e le spese effettivi. Questo eliminerebbe l’attuale sistema degli acconti e dei saldi, che genera l’ansia di doversi procurare una provvista per pagare le imposte in anticipo rispetto a un anno che ancora non si sa come andrà e poi per il saldo, magari andando in credito con la conseguente attesa del rimborso».
Una liquidazione periodica mensile secondo il Presidente consentirebbe al contribuente di “dover gestire quanto incassa e quanto spende in base all’attività e sul quel netto riuscire ad immaginare una applicazione delle imposte «La prospettiva – ha aggiunto – è: Pago le tasse se il mio portafoglio si è gonfiato e se quello che mi rimane al netto delle spese che ho sostenuto per poter lavorare è oggetto di una applicazione di aliquota. Anche perché con il continuo depauperamento delle risorse anche in termini di personale per l’Agenzia per quanto ce la si possa mettere tutta l’azzeramento e i tempi fisiologici di liquidazione delle dichiarazioni dei redditi per l’erogazione dei rimborsi è impossibile. Meglio un sistema che invece impedisce a monte il sorgere di un credito di imposta».
Secondo Ruffini se Governo e Parlamento varassero domani questa riforma, ci vorrebbero poi pochi mesi all’Agenzia dell’Entrate per renderla operativa.
di: Maria Lucia PANUCCI
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