
Il default dovrebbe essere evitato
L’Argentina dovrebbe evitare il suo nono default. Il governo di Alberto Fernandez ha annunciato di aver raggiunto l’anelata intesa con i creditori per la ristrutturazione di quasi 67.000 milioni di dollari di titoli del suo debito estero. «La Repubblica argentina e i rappresentanti del Grupo Ad Hoc de Bonistas Argentinos, del Comité de Acreedores de Argentina e del Grupo de Bonistas del Canje ed altri – sostiene il comunicato ufficiale – sono giunti ad un accordo oggi che permetterà ai membri dei tre gruppi di appoggiare la proposta di ristrutturazione del debito dell’Argentina e offrirà alla Repubblica un alleggerimento significativo del suo debito».
Le parti sono riuscite ad avvicinare le loro posizioni e una intesa sarebbe stata trovata nella definizione della sostituzione dei vecchi titoli con nuovi sulla base di un riconoscimento di circa 54,5 dollari per ogni 100 di valore nominale. I titoli di debito da ristrutturare, emessi nel 2005 e nel 2010 e a partire dal 2016, saranno scambiati con nuovi titoli in dollari ed euro con scadenze nel 2029, 2030 e 2038. La nuova versione del patto prevederebbe quindi uno scaglionamento dei pagamenti un po’ più favorevole ai creditori dell’ultima bozza presentata più di un mese fa. L’iniziale proposta argentina risale infatti ad aprile e prevedeva un periodo di grazia di tre anni, un taglio del 5,4% sul capitale e del 62% sugli interessi. Un pacchetto che si sarebbe tradotto in un risparmio di 41,5 miliardi di dollari, riducendo il tasso di interesse dal 7% a una media del 2,3 per cento. La proposta però è stata rifiutata dall’80% dei creditori. Da qui c’è stato un lungo braccio di ferro, fino all’accordo odierno.
di: Maria Lucia PANUCCI
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