
Ecco come funziona
Il Sure sta per arrivare. La prima transazione del prestito per finanziare la cassa integrazione dei lavoratori duramente colpiti dal Coronavirus verrà erogata entro la seconda metà di ottobre. 87 miliardi in tutto, di cui 27,5 riservati all’Italia, la fetta più grossa, seguita da Spagna con 21,3 miliardi e Polonia con 11,2. Il prestito per ora è stato richiesto da 16 Stati su 27.
Per trovare i soldi la Commissione si indebita autonomamente sul mercato finanziario e consegna successivamente il prestito ai Paesi. In questo modo gli Stati possono beneficiare del tasso di interesse molto basso, o per giunta negativo, di cui gode la Commissione vista la solidità finanziaria e politica dell’Unione europea, a cui è stato attribuito il rating più alto dalle agenzie internazionali.
Paesi solidi come Francia e Germania non hanno richiesto i fondi perché possono farsi prestare i soldi dai risparmiatori a tassi molto vantaggiosi, più di quelli offerti dalla Commissione europea.
Non è la prima volta che l’Unione europea si finanzia sui mercati, ma è di certo l’emissione più sostanziosa, in attesa della montagna di miliardi per il Next Generation Eu.
La forma che verrà utilizzata per finanziare il Sure sarà quella delle obbligazioni sociali, vale a dire prestiti concessi per sostenere obiettivi sociali e risolvere problemi che possono danneggiare il benessere della popolazione. In questo caso l’obiettivo è alleviare l’impatto sociale devastante del Coronavirus sui cittadini europei. Perciò gli Stati dovranno rendicontare le spese che faranno con i soldi del prestito Sure, per garantire agli investitori che i loro soldi saranno utilizzati a questi scopi.
Il Governo italiano ha già chiarito che intende spendere i soldi per finanziare la cassa integrazione da marzo, i bonus per i lavoratori autonomi, lavoratori dello spettacolo, agricoltori e altre categorie, i contributi a fondo perduto per autonomi e imprese individuali, i soldi per il congedo parentale e il voucher baby sitter.
Essendo un prestito, andrà ovviamente restituito. Non è ancora chiaro quali saranno i tempi e le condizioni sul tasso di interesse. Per questo ogni paese dovrà concordare un accordo con la Commissione, prima della concessione del prestito.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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