
Gli aiuti andranno a bar, palestre, teatri, tassisti e al settore del turismo. Vediamo nel dettaglio
Il Cdm ha approvato ieri sera il decreto Ristoro, un nuovo pacchetto di aiuti da quattro/cinque miliardi, finanziati recuperando risorse non ancora utilizzate in bilancio.
Il provvedimento è stato varato per dare un contributo economico immediato ai settori costretti alla chiusura per contenere la seconda ondata di contagi da Coronavirus.
Il decreto Ristoro prevede dei contributi corposi per il settore della somministrazione: i ristoranti dovrebbero ricevere il 150% di quanto avuto a fondo perduto con il decreto Rilancio. Per i bar e le pasticcerie è previsto il 200%. Le discoteche e i locali analoghi dovrebbero ricevere un ristoro pari al 400%.
Il nuovo contributo a fondo perduto è destinato agli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive. Non sono previsti limiti di fatturato e il tetto massimo è fissato attualmente a 150 mila euro. Oltre ai già citati discoteche, bar, ristoranti e pasticcerie, sono inclusi nelle categorie interessate cinema, teatri, parchi divertimento, centri sportivi e piscine. In fase di valutazione gli alberghi e le strutture turistiche.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha assicurato che nelle categorie degli interessati ci sono anche i tassisti e i titolari di noleggio con conducente. «Taxi e Ncc hanno giustamente rappresentato in un incontro presso il Mit che l’attività, se pure non sospesa, lo sarà di fatto dopo le 18, considerate le chiusure del Dpcm – ha spiegato – potranno così usufruire di un indennizzo pari al 100 % di quanto hanno ottenuto con il dl Rilancio di aprile».
Chi non ha presentato domanda nell’edizione prevista con il decreto Rilancio, dovrà farlo ora sull’apposita piattaforma dell’Agenzia delle entrate, dove oltre a presentare le nuove istanze verranno calcolati i contributi sulla base degli stessi parametri utilizzati per chi lo aveva già ricevuto in precedenza: cioè una percentuale sul calo di fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto ad aprile 2019. Verranno esclusi i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 25 ottobre o quelli che hanno già cessato l’attività prima di questa data.
Le quote dei contributi saranno differenziate per settore economico, quest’ultimo individuato in base ai codici Ateco.
Il ristoro sarà corrisposto dall’Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale, e per chi ha già presentato domanda in estate farà fede il conto sul quale è stato erogato il precedente contributo.
Con il decreto Ristoro è prevista anche la proroga della Cig fino al 31 gennaio 2021 a carico dello Stato, per evitare di lasciare senza coeprtura chi a metà novembre aveva già esaurito tutte le settimane a disposizione. Sei settimane di cassa integrazione Covid aggiuntive che devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021.
In arrivo anche indennizzi di 800 euro ai precari del mondo dello sport: gli impiegati con rapporti di collaborazione presso il Coni, il Comitato Italiano Paralimpico, le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni e dal Cip, le societa’ e associazioni sportive dilettantistiche.
Il decreto stanzia 400 milioni per il sostegno agli operatori turistici, alle agenzie di viaggio e ai tour operator. Previste delle indennità anche per i lavoratori stagionali del settore del turismo e dello spettacolo.
Previste infine nuove mensilità del reddito di emergenza per molti cittadini economicamente fragili e famiglie svantaggiate, lo stop ai pignoramenti fino al 31 dicembre e un finanziamento da 32 milioni di euro per consentire ai medici di base e ai pediatri di eseguire tamponi antigenici rapidi.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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