
“Siamo vicini alle istituzioni ma gli aiuti arrivino insieme alle misure restrittive”
«C’è da sottolineare un danno molto importante perché nei centri commerciali durante il week end si fa circa il 50% dei fatturati complessivi, che sarà difficile vengano recuperati tenendo anche conto che entriamo nel periodo più importante dell’anno». A lanciare l’allarme è il presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara, commentando l’ipotesi, quasi certa ormai, di una chiusura nazionale durante il week end dei centri commerciali (leggi qui). «Anche perché -sottolinea ancora – se l’obiettivo è ridurre la frequenza, forse se le persone non vanno nei centri commerciali, magari si spostano altrove. Ma non vogliamo iscriverci anche noi alla lunga lista degli esperti».
Da Federdistribuzione, a differenza di altre associazioni di categoria, nonostante la preoccupazione per le ricadute economiche che il nuovo imminente dpcm potrà avere sul comparto, c’è massima collaborazione con il Governo, anche se le perplessità non mancano. «In questi giorni si sono alternate un sacco di notizie e quindi aspettiamo di avere un quadro finale dei provvedimenti adottati: in ogni caso rispetto a quanto annunciato, come settore siamo a fianco delle istituzioni nell’augurio che se ne esca il più rapidamente possibile – ha sottolineato. – Su un punto però esprimiamo perplessità, sulla logica della chiusura visto che i centri commerciali sono luoghi sicuri, facilmente controllabili in termini di accessi e regolazione dei flussi; avremmo capito altre misure ma la chiusura in sè non sappiano che tipo di utilità possa avere».
E l’appello è sempre quello di sostenere il settore con aiuti concreti. «Nei centri commerciali ci sono decine di migliaia di attività che operano, anche piccole imprese, pensiamo solo al settore del franchising – ha concluso il presidente. – Serve la cassa integrazione e non solo: un grande tema che si apre è quello degli affitti e poi il sostegno a realtà imprenditoriali che hanno già avuto danni importantissimi nella prima metà dell’anno. Ci piacerebbe insomma che parallelamente alle misure restrittive ci fosse anche un’ indicazione delle misure di sostegno».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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