
È di nuovo tempo di smartworking, vediamo gli errori da evitare nei remote meeting
Le riunioni via digital sono state una delle grandi new entry nella vita lavorativa di tutto il mondo, tant’è vero che hanno fatto la fortuna di piattaforme come Zoom, e naturalmente dei suoi fondatori (dai uno sguardo qui).
Lo smartworking è una realtà che ha preso sempre più campo e, tra chi in ufficio non è mai rientrato e chi sta adottando forme ibride di lavoro, con i nuovi lockdown su fasce regionali il numero di lavoratori coinvolti da riunioni virtuali non farà che lievitare.
Secondo Glickon, azienda italiana di people experience e analytics dedicate alle HR e al management, ci sono almeno 6 errori che è bene evitare per affrontare al meglio il lavoro da remoto.
Innanzitutto bisogna stare attenti a non finire in sovraccarico di riunioni: sono facili da organizzare e può accadere di abusarne. Secondariamente, bisogna assicurarsi di avviare una riunione con gruppi limitati di persone, per far sì che il livello di concentrazione rimanga alto: nel lavoro da remoto le distrazioni si moltiplicano.
Molto importante è che ci sia un leader, stabilito generalmente nella persona che ha indetto la riunione: senza qualcuno a guidarlo, il meeting finirebbe in un buco nell’acqua. Per lo stesso motivo è fondamentale fissare un ordine del giorno e assicurarsi di disporre di tutto l’occorrente per la riunione: non solo pc e cuffie, ma anche carta e penna.
È fondamentale non trascurare il momento dei saluti: per assicurarsi che ognuno sappia cosa fare e conosca il momento della consegna è utile fare un recap prima di congedarsi.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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