
Si registra un calo del 12,6%, perlopiù a causa della pesante perdita del primo trimestre
Le società appartenenti al paniere FTSE MIB di Piazza Affari hanno bruciato 46 miliardi di capitalizzazione da inizio anno registrando un -12,6% a causa della pesante perdita del primo trimestre (-€83 miliardi, -22,8%), leggermente compensata dalla ripresa del secondo (+€38 miliardi, +13,7%); più lieve, invece, il calo del terzo trimestre (-€1miliardo -0,4%). Segnali di rialzo si sono invece registrati da fine settembre al 16 novembre con un recupero di 35 miliardi (+11%). E’ quanto emerge dal rapporto dell’’Area Studi Mediobanca relativo agli effetti del Covid sulle multinazionali e sulle società industriali e dei servizi del listino milanese.
A fine settembre le società del FTSE MIB valevano in Borsa 318 miliardi di euro e rappresentavano il 76% della capitalizzazione totale.
A livello settoriale la capitalizzazione del petrolifero registra la contrazione maggiore (-51,8%), seguito dai servizi (-19,8%) e dalla manifattura (-8%). Tra le aziende che hanno migliorato le performance in Borsa nei primi 9 mesi del 2020 spiccano DiaSorin (+48,4%), Amplifon (+19,7%), Recordati (+16,5%), Prysmian (+15,0%), Davide Campari-Milano (+13,8%) e Interpump Group (+12,3%).
Dal punto di vista dei ricavi si registra nel complesso un calo di oltre 64 miliardi (-21,6%). Sui 9 mesi del 2020 i servizi hanno registrato il calo minore (-14%), davanti al comparto energia/utilities (-16,4%) e alla manifattura (-18,7%). Proprio quest’ultima nel terzo trimestre si è dimostrata più reattiva, evidenziando il maggior rimbalzo del fatturato (+56,1%), migliore rispetto al +39,1% dell’intero FTSE MIB.
I profitti persi complessivamente ammontano invece a oltre 20 miliardi. Solo il comparto energia/utilities e quello dei servizi hanno chiuso in utile; in perdita il petrolifero e la manifattura.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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