
Resta su livelli record. Entrate fiscali nei primi 11 mesi a -5,9%
Nel mese di novembre il debito delle amministrazioni pubbliche è rimasto pressoché stabile rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.586,5 miliardi di euro, sempre sui livelli record. Lo rende noto la Banca d’Italia che ha presentato oggi la pubblicazione statistica Finanza pubblica: fabbisogno e debito. «Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (16,8 miliardi) è stato più che compensato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (-16,9 miliardi, a 61,5) e dall’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che ha complessivamente ridotto il debito di 0,4 miliardi)», spiega Bankitalia.
La riduzione del debito è riconducibile alle amministrazioni centrali mentre il debito di quelle locali e degli enti di previdenza è rimasto stabile. Alla fine di novembre la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 21,2%, 0,4 punti percentuali in più rispetto al mese prima. La vita media residua del debito è rimasta stabile rispetto a ottobre, a 7,4 anni.
A novembre è stata erogata un’ulteriore tranche (6,5 miliardi) dei prestiti previsti nell’ambito dello strumento europeo di sostegno temporaneo SURE per attenuare i rischi di disoccupazione. Alla fine del mese i prestiti erogati dalle istituzioni europee all’Italia ammontavano nel complesso a 16,5 miliardi.
Per quanto riguarda le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato a novembre sono state pari a 42,6 miliardi, un valore sostanzialmente in linea con quello dello stesso mese del 2019. Nei primi 11 mesi dello scorso anno ammontavano invece a 363,6 miliardi, in diminuzione del 5,9% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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