
La mossa viaggia in parallelo con l’integrazione con Sia
Nexi si prepara a diventare il primo player europeo dei pagamenti digitali. Dopo aver annunciato le trattative avanzate per la fusione con Sia, ora bolle in pentola quella con la danese Nets, controllata dal 2017 dai fondi Hellman & Friedman, Bain Capital e Advent, che la società dell’ad Paolo Bertoluzzo studiava da oltre un anno.
Le due società hanno infatti stabilito un periodo di esclusiva di 10 giorni per le negoziazioni che porterebbero a un accordo vincolante per un’operazione di fusione tra i gruppi. In questo modo, la nuova società allargherebbe il suo mercato all’Europa del nord, primo bacino di Nets, e ad altri mercati come Germania, Austria, Svizzera, Polonia ed Europa centro-orientale. Verrà creato il polo internazionale maggiore nel Vecchio Continente e superiore al colosso francese Worldline che si è fuso con Ingenico. La sola fusione con Nets avrebbe infatti un valore di 10 miliardi, mentre quella con Sia potrebbe fare salire il valore dell’entità combinata a circa 20 miliardi.
La società controllata da Bain Capital, Advent e Clessidra è rimasta l’unico player in gara con Nets, dopo che la concorrente Global Payments si è ritirata dalla corsa.
L’operazione sarà realizzata interamente attraverso uno scambio azionario e non prevede ricorso ad ulteriore indebitamento. Questo approccio consentirebbe agli azionisti di entrambe le aziende di beneficiare appieno di importanti sinergie industriali, che si stima possano ammontare a circa 150 milioni di euro.
In questa nuova realtà, alla fine di un doppio processo di aggregazioni, il primo azionista sarebbe Cdp, che controlla Sia, mentre a un livello quasi uguale ci sarebbero i fondi di private equity internazionali.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: REUTERS
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