
Ecco la denuncia del Codacons
Il Cashback di Natale sta scaldando i motori. Il piano, pensato per incentivare i pagamenti digitali, prenderà il via l’8 dicembre e permetterà agli italiani di avere un rimborso del 10% sulle spese effettuate con carte o bancomat. Si può arrivare fino a 300 euro l’anno, cioè 150 a semestre, ma si accede solamente se si effettuano almeno 50 operazioni ogni 6 mesi. Il rimborso massimo per ogni transazione è di 15 euro. Per accedere al servizio bisogna munirsi di Spid (o la carta d’identità elettronica) e dell’app Io.
Il piano rischia però di rivelarsi un vero e proprio buco nell’acqua. A denunciarlo è il Codacons che sostiene che risulta eccessivamente complesso e macchinoso.
In particolare sono state evidenziate alcune criticità: in primis l’app IO che può essere utilizzata solo dopo aver ottenuto un codice Spid oppure una carta d’identità elettronica. La procedura per entrare in possesso dello Spid non è però semplice. Dopo aver inserito i propri dati anagrafici è indispensabile procedere al riconoscimento negli uffici preposti oppure online tramite webcam. Molti uffici, tuttavia, hanno sospeso il servizio a causa del Covid, mentre il riconoscimento tramite webcam spesso nasconde costi per gli utenti che, a seconda dei provider, possono raggiungere i 30 euro a prestazione, secondo quanto denuncia il Codacons. Andranno poi registrate sull’app le proprie carte di pagamento e il proprio Iban per avere diritto ai rimborsi.
Insomma la procedura sembra lunga e piena di insidie. E questo scoraggerà milioni di utenti ad usare il servizio. In più il piano, così com’è stato pensato, taglia fuori una fetta di popolazione come gli anziani che sono quelli che hanno meno dimestichezza con gli strumenti elettronici.
di: Maria Lucia PANUCCI
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