
La maggioranza parlamentare in commissione Attività Produttive alla Camera ha raggiunto un’intesa. Risorse aggiuntive per l’elettrico, arrivando a quota 490 milioni di euro
E’ stato raggiunto l’accordo nella maggioranza parlamentare in Commissione Attività Produttive alla Camera sul settore automotive che verrà recepito in un emendamento alla manovra, ora all’esame della commissione Bilancio della Camera. «L’accordo prevede il rifinanziamento dell’extra-bonus per gli acquisti di veicoli elettrici ed ibridi per tutto il 2021 e un nuovo incentivo all’acquisto di veicoli a motorizzazione termica tipo Euro 6, con contestuale rottamazione di veicoli con almeno 10 anni di anzianità, per il primo semestre 2021, per fronteggiare la gravissima crisi del settore in conseguenza della pandemia. Sempre per portare aiuto ai settori produttivi più in difficoltà è introdotta una misura per il sostegno all’acquisto, anche mediante rottamazione, di veicoli commerciali», si legge in una nota.
In particolare sono previsti fondi per 250 milioni di euro per il termico, 120 milioni di euro per l’elettrico (che si sommano ai 370 milioni di euro già stanziati portando i fondi per il 2021 per i veicoli alla spina a 490 mln) e 50 milioni al settore commerciale che potrà accedere all’incentivo di rottamazione.
Soddisfatta dell’accordo raggiunto Martina Nardi, presidente della Commissione Attività Produttive della Camera. «Ci saranno circa 750 milioni – ha spiegato – a disposizione delle famiglie e delle imprese per cambiare la vecchia auto e scegliere un mezzo più ecologico. In particolare ci sono novità importanti come i 50 milioni per aiutare le PMI, gli artigiani e i commercianti a sostituire i loro mezzi da lavoro, e gli aiuti, ben 250 milioni, anche per le auto a motore termico, oltre ai complessivi 490 milioni per l’elettrico. Non dimentichiamo che a fianco degli aiuti pubblici poi ogni famiglia o impresa dovrà aggiungere gli incentivi delle stesse casa automobilistiche. In più avremo anche una norma a tutela dei consumatori. Gli eventuali programmi di finanziamento proposti dai concessionari infatti dovranno essere simili ai mutui prima casa e quindi prevedere il diritto di recesso unilaterale senza alcuna penale».
di: Maria Lucia PANUCCI
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