
Per il futuro richieste competenze digitali e green
La domanda di lavoro si è attestata in forte calo nel 2020 con un crollo del 30% rispetto al 2019, pari a circa 1,4 milioni di contratti stipulati in meno, calcolando anche quelli stagionali e di collaborazione. A dirlo è un report di Unioncamere e Anpal secondo cui il Covid ha avuto un impatto devastante sul mercato del lavoro.
A soffrire di più è stata la filiera dell’accoglienza e della ristorazione che ha visto un -40,7% per gli ingressi previsti e la moda (-37,9%). Flessioni più contenute si registrano nelle costruzioni (-15,9%), nella sanità e servizi sociali privati (-17,1%) e nella filiera agro-alimentare (-19,7%).
Sale, invece, al 30% la difficoltà di reperimento dei profili ricercati soprattutto per quanto riguarda le figure tecniche legate ai servizi digitali, come gli analisti e progettisti di software e i tecnici programmatori. Ma mancano anche farmacisti, gli esperti nella progettazione formativa e gli ingegneri civili. Tra le figure operaie più difficili da reperire, invece, si trovano gli attrezzisti e gli addetti a macchine utensili industriali e i meccanici e riparatori di automobili.
Per il futuro molte aziende punteranno sull’innovazione tecnologica e la sostenibilità, per cui sarà molto gettonato nel mercato chi ha spiccate competenze digitali, richieste al 60,4% dei profili ricercati, e competenze green, altro fattore strategico di competitività a livello trasversale, richiesto per 8 posizioni di lavoro su 10. Le lauree che vanno per la maggiore sono quindi quelle a indirizzo economico, di ingegneria e a indirizzo insegnamento e formazione.
di: Maria Lucia PANUCCI
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