
Ecco come difendersi
E’ allarme truffe nel campo delle assicurazioni. In totale nel 2020 l’Ivass, l’istituto di vigilanza in materia, ha scovato 241 siti fake. Un dato a dir poco allarmante che aumenta di anno in anno. 50 se ne sono registrati nel 2017, 103 nel 2018, più del doppio, 168 nel 2019 (+63% sull’anno precedente) e 241 appunto nell’anno che si è appena concluso (+43,5%).
Nonostante l’Ivass abbia accertato l’irregolarità di questi siti, non ha il potere di autonomo di oscurarli o chiuderli senza dover ricorrere alla magistratura. Non resta quindi che prestare la massima attenzione, onde evitare di cadere nelle trappole dei truffatori, seguendo alcuni semplici suggerimenti dell‘Ivass:
Intanto bisogna controllare, prima del pagamento del premio, che i preventivi e i contratti siano riferibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati, consultando il sito dell’ente. I pagamenti dei premi effettuati a favore di carte di credito ricaricabili o prepagate sono irregolari, così come i pagamenti effettuati a favore di persone o società non iscritte negli elenchi previsti. I siti internet o i profili social degli intermediari italiani che svolgono attività online devono sempre indicare: i dati identificativi dell’intermediario; l’indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica certificata; il numero e la data di iscrizione al Registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi nonché l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’Ivass.
Per gli intermediari europei abilitatati ad operare in Italia il sito internet deve riportare, oltre ai dati identificativi, il numero di iscrizione nel Registro dello Stato membro di origine, l’indirizzo di posta elettronica, l’indicazione dell’eventuale sede secondaria e la dichiarazione di abilitazione all’esercizio dell’attività in Italia con l’indicazione dell’Autorità di vigilanza dello Stato membro di origine.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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