
Ted Lieu, pubblico ministero: “può istigare ancora violenza”. Incriminati per l’assalto al Congresso cinque appartenenti ai Proud Boys
Prosegue il processo per impeachment a Donald Trump, arrivato al terzo giorno. Gli esiti sono incerti, perché nonostante le arringhe dell’accusa e la confusione iniziale della difesa, all’ex presidente basterebbero 34 senatori repubblicani per far mancare la maggioranza necessaria a votare l’impeachment (ne abbiamo parlato qui).
Oggi, l’accusa ha giocato la carta delle prossime elezioni: «Donald Trump va condannato perché se diventasse ancora presidente potrebbe istigare nuovamente alla violenza», ha sostenuto il deputato dem Jamie Raski, capo degli accusatori, sfidando i senatori a dichiarare che non credono che Trump potrebbe farlo: «scommettereste la vita di altri poliziotti su questo? La sicurezza della vostra famiglia? Il futuro della nostra democrazia?».
Un altro dei pubblici ministeri, Ted Lieu, ha aggiunto che la grossa paura dell’accusa non è tanto la partecipazione reiterata di Trump alle elezioni quanto la possibilità che perda nuovamente: «non ho paura che Donald Trump corra di nuovo tra quattro anni – ha dichiarato – ho paura che corra di nuovo e perda, perché può ripetere quello che ha già fatto».
Nel frattempo, per l’assalto al Congresso del 6 gennaio scorso sono stati incriminate cinque persone legate al gruppo di estrema destra Proud Boys, come riferito dalla Cnn. Alcune di loro sono accusate di cospirazione, altre di aver guidato la folla mentre sfondava i cordoni della polizia.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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