
Il Tesoro sottolinea come la quota allocata ad investitori esteri è stata pari al 74% per il titolo a 7 anni e circa l’88% per il titolo a 50 anni. Molto forte la domanda dal Regno Unito
Il BTP 50 anni va a ruba tra gli investitori, soprattutto esteri. Oltre 400 in totale si sono messi in fila per l’emissione tramite sindacato del nuovo titolo di Stato con scadenza 1 marzo 2072, mentre circa 230 hanno preso parte alla riapertura del BTP 7 anni (guarda qui di cosa si tratta). La domanda complessiva ha superato i 120 miliardi di euro, quasi equamente ripartiti tra i due titoli.
Il Tesoro sottolinea come la quota allocata ad investitori esteri è stata pari al 74% per il titolo a 7 anni e circa l’88% per il titolo a 50 anni. Tra questi, è stata di particolare rilievo la quota sottoscritta da investitori del Regno Unito (il 29,9% sul titolo a 7 anni e il 23,8% su quello a 50 anni). Il resto del collocamento è stato allocato in larga parte in Europa (circa il 29,3% sul titolo a 7 anni e il 53,3% su quello a 50 anni), con le quote più rilevanti assegnate a investitori di Germania, Austria e Svizzera (rispettivamente circa il 12,7% e il 29,9%), francesi (rispettivamente il 2,2% e il 6,2%) e nella Penisola Iberica (rispettivamente l’1,8% e il 7,1%). Nei Paesi Scandinavi sono stati allocati rispettivamente il 5,3% della riapertura del benchmark 7 anni e il 3,3% del nuovo 50 anni mentre i sottoscrittori dell’Est-Europa hanno acquistato rispettivamente il 3,2% e il 3,4%. La quota allocata ad investitori nordamericani è stata intorno al 12,9% e al 4,8% rispettivamente sui titoli a 7 e 50 anni. La partecipazione di investitori asiatici è stata dell’1,9% per il titolo a 7 anni mentre si è attesta intorno all’5,9% sul titolo a più lunga scadenza.
Nella riapertura del BTP benchmark 7 anni banche centrali e istituzioni governative insieme a fondi pensione e assicurativi hanno acquistato il 7,2% dell’emissione mentre sul titolo a 50 anni una quota significativa (quasi il 40%) del collocamento è stato sottoscritto da investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo. In particolare, la quota di fondi pensione e assicurativi si è attestata al 32,1% mentre il 6,2% è stato acquistato dalle banche centrali. Agli hedge fund è stato allocato circa il 5,7% dell’ammontare complessivo dei due titoli offerti.
di: Maria Lucia PANUCCI
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