
Entrerà in vigore il prossimo primo luglio
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il prossimo primo luglio dovrebbe entrare in vigore l’assegno unico e universale per i figli a carico, che spetterà a tutte le famiglie con figli senza distinzione tra lavoratori dipendenti e autonomi, perché il contributo economico mensile dipenderà dalla situazione economica del richiedente. Per stabilirne l’importo si utilizzerà l’indicatore Isee: dovrebbe essere composto da una parte fissa e verrà assicurato per ogni figlio minorenne e per ogni nascituro a partire dal settimo mese di gravidanza.
L’Istat ha dichiarato che la riforma dell’assegno unico potrebbe portare un incremento di reddito per il 68% delle famiglie, soprattutto quelle dei lavoratori autonomi. Tra le novità, c’è la compatibilità dell’assegno con altre forme di sostegno, come il reddito di cittadinaza.
Una parentesi riguarda i figli maggiorenni: l’assegno verrà riconosciuto fino al compimento del 21esimo anno di età purché il ragazzo frequenti un percorso di formazione scolastica o professionale, oppure sia iscritto all’università. La misura è prevista anche per i figli, fino a 21 anni, che svolgano un tirocinio o un’altra attività lavorativa con reddito complessivo inferiore a un determinato importo annuale, oppure che siano disoccupati ma in cerca di lavoro con iscrizione presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro, o ancora che svolgano il servizio civile universale.
L’assegno è riconosciuto a entrambi i genitori: viene ripartito in egual misura. In loro assenza spetta a chi esercita la responsabilità genitoriale e, in caso di separazione, a meno che non venga trovato un accordo viene erogato al genitore affidatario.
di: Micaela FERRARO
FOTO: FRANCO SILVI/ANSA
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