
Devono cedere la straordinaria collezione artistica patrimonio di famiglia, circa 23 mila opere che finiranno al National Museum of Modern and Contemporary Art
La famiglia di Lee Kun-hee, l’ex presidente di Samsung Electronics morto il 25 ottobre scorso, ha annunciato che verserà oltre 12.000 miliardi di won, quasi 11 miliardi di dollari, di tassa di successione al fisco sudcoreano. La somma mastodontica verrà pagata in 6 rate a partire dal mese di maggio per cinque anni. «La cifra, tra le più grandi nella storia del Paese e al mondo, è tre o quattro volte il gettito incassato nel settore dal governo sudcoreano lo scorso anno», ha detto la famiglia Lee.
Ed il tasto dolente arriva ora perché gli eredi, per pagare le tasse di successione, saranno costretti a cedere la straordinaria collezione artistica patrimonio di famiglia: qualcosa come 23 mila opere, tra le quali 14 pezzi che sono veri e propri capolavori, opere di Picasso, Mirò, Dalì, Monet e Gauguin, finiranno al National Museum of Modern and Contemporary Art.
Lee Kun-hee, il patriarca che ha lanciato Samsung Electronics nel mondo, era l’uomo più ricco della Corea del Sud con un patrimonio netto stimato in 22 trilioni di won (16,4 miliardi di euro), di cui più della metà se ne andranno in tasse. La Corea del Sud ha infatti una legislazione sulle successioni molto rigida, con un’aliquota fiscale altissima. E la batosta arriva in un momento delicato per l’azienda, considerato che il capo de facto del gruppo, Lee Jae-yong, sta scontando due anni e mezzo di carcere per corruzione.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: Jung Yeon-je / AFP
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