
Bene l’indotto turistico: i cicloturisti spendono 4,6 miliardi di euro l’anno, pari al 5,6% dell’intera spesa turistica generata a livello nazionale. Anche in questo settore ci sono problemi di fornitura
Il mercato della bici va a gonfie vele ed il merito è soprattutto legato al boom dell’e-bike. Negli ultimi cinque anni in Italia le vendite di biciclette elettriche si sono quintuplicate, passando da poco più di 50.000 pezzi annui ai 280.000 del 2020, il 14% del totale venduto. L’80% dei distributori prospetta un aumento anche nel biennio 2021-2022. È quanto emerge dall’ultimo Market Watch di Banca Ifis.
L’intera filiera è composta da 2.900 aziende, occupa 17 mila addetti e produce 9 miliardi di euro di ricavi l’anno. Stando all’analisi, nel biennio 2021-2022 un’industria su due prevede un aumento dei ricavi e solo il 10% stima una contrazione. Un segnale di un comparto che cresce sull’onda dell’innovazione e dell’impronta sostenibile.
Anche l’indotto del turismo a due ruote ha numeri importanti: i cicloturisti spendono 4,6 miliardi di euro l’anno, pari al 5,6% dell’intera spesa turistica generata a livello nazionale. Si tratta di un fenomeno localizzato soprattutto nel Nord Italia, meta privilegiata di turisti provenienti da Germania, Francia e Austria. Il comparto è destinato a crescere: secondo le stime dell’Ufficio studi di Banca Ifis si parla di circa 20 miliardi di euro generati dai cicloturisti, quadruplicando di fatto i volumi attuali.
Tuttavia, come avviene in diversi altri comparti, anche questa industria soffre l’aumento dei prezzi delle materie prime. L’elevata dipendenza dall’estero ha determinato nel 2020 tempi di attesa anche di circa 300 giorni delle forniture di componentistica in Europa. Di conseguenza i produttori si sono posti come obiettivo una minore dipendenza dalla fornitura extra-Ue e di triplicare nel 2025 il valore prodotto fino a 6 miliardi di euro.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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