
È in arrivo un pacchetto da 1,7 miliardi per non perdere gli aiuti Ue
Lo Stato ha stanziato 1,7 miliardi di euro per sostenere la ripresa del settore turistico, in linea con gli obiettivi fissati da Bruxelles, che ha chiesto che il Governo italiano garantisca il rinnovamento di 3.500 strutture entro la fine del 2050.
Le misure in progetto sono varie, vanno dal Superbonus 80% al Fondo di garanzia Pmi, ed entreranno in vigore entro fine anno. Pertanto il Governo dovrà approvare il nuovo decreto legge Pnrr entro le prossime due settimane.
Per quanto riguarda il Superbonus dell’80% riguarda hotel, agriturismi, centri termali, stabilimenti balneari, parchi tematici, porti turistici e fiere e congressi. Il bonus permetterà di sostenere le spese per realizzare uno o più interventi finalizzati all’efficientamento energetico, la riqualificazione antisismica ed eliminazione delle barriere architettoniche.
Per poter usufruire del Superbonus, i lavori dovranno essere effettuati e completati entro e non oltre il 31 dicembre 2024. Il bonus coprirà anche i lavori iniziati prima dell’entrata in vigore del decreto e a quella data non ancora ultimati. Deve però essere certificabile che i lavori siano iniziati dopo il 1° febbraio 2020.
Sarà possibile usarlo come credito d’imposta per abbattere tasse e contributi o essere ceduto in tutto o in parte a soggetti terzi entro l’anno d’imposta 2025.
Per quanto riguarda il Fondo perduto, l’importo massimo richiedibile sarà di 40 mila euro. Nel caso vengano avviati lavori per la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica della struttura, potrà essere richiesto anche un ulteriore contributo di 30 mila euro. Questo però solo nel caso in cui tale importo copra almeno il 15% dell’investimento.
Per imprenditoria femminile o under 35 si possono richiedere sostegni pari a 20 mila euro, mentre la cifra scende a 10 mila euro nel caso la sede delle aziende sia nel Sud Italia.
Il massimo richiedibile sarà comunque di 100 mila euro.
Infine, il terzo intervento è quello sul Fondo garanzia Pmi, che dovrebbe supportare circa 24 mila investimenti con garanzie per 2,7 miliardi. Il 40% sarà destinato alle imprese del Sud, il 30% a nuove attività under 35 o a quelle femminili. Verranno inserite una sezione speciale dedicata alle imprese del settore turistico del fondo di garanzia delle Pmi e un fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo nel turismo.
Quest’ultimo sosterrà il 35% delle spese e dei costi ammissibili nel limite di 40 milioni per il 2022 e per il 2023 e 50 milioni per ciascuno degli anni successivi, con riserva del 50% degli interventi a supporto degli investimenti di riqualificazione energetica e innovazione digitale.
Infine, è prevista anche la Tax credit tour operator: un credito di imposta a sostegno della digitalizzazione dei servizi e pari al 50% dei costi sostenuti per migliorare l’offerta, con il limite massimo fissato a 25 mila euro.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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