
La quarta emissione di Btp Futura si conclude con 91.273 contratti conclusi a fronte di un importo emesso pari a 3.268,240 miliardi di euro. Un risultato decisamente poco esaltante rispetto ai precedenti ma in linea con i dati che erano arrivati giorno dopo giorno, da lunedì in poi. Si tratta di importi di poco superiori alla metà della raccolta media delle volte precedenti (la prima, la più richiesta, aveva registrato un’adesione pari a 6,1 miliardi, l’ultima aveva portato a casa 5,47 miliardi).
La quarta emissione, conclusasi oggi alle ore 13, è destinata a finanziare le diverse misure adottate dal Governo per sostenere la crescita economica del Paese. Quella che sembra sia venuta meno è la domanda dei private banking e delle gestioni patrimoniali (family office compresi), cioè quelle figure intermedie che pur non essendo propriamente piccoli risparmiatori non sono i grandi gestori professionali di fondi e assicurazioni. E’ rimasta quindi la domanda del retail “puro”, del risparmiatore individuale che non sposta grandi volumi.
Alla chiusura della sottoscrizione del Btp Futura il Tesoro ha deciso di rivedere al rialzo il tasso dal quinto all’ottavo anno di vita del titolo “al fine di tener conto dell’evoluzione delle condizioni di mercato” come si legge nel comunicato del Mef. Pertanto i tassi cedolari definitivi sono allo 0,75% per i primi quattro anni (questa cedola per regolamento non poteva essere alzata), all’1,35% per i successivi quattro anni (prima era all’1,25%) e all’1,70% per i restanti quattro anni di vita (quest’ultimo tasso non è stato toccato).
di: Maria Lucia PANUCCI
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