
Sono a rischio i consumi tipici del Natale. 1/3 delle famiglie è riuscito ad accantonare risparmi dall’inizio della pandemia
Le attese delle famiglie sull’economia italiana sono migliorate rispetto alla scorsa primavera ed è aumentata la propensione a spendere, soprattutto nei comparti più colpiti tra cui alberghi, bar e ristoranti. A dirlo è un report di Bankitalia, secondo cui permane comunque una certa attenzioni alle uscite, soprattutto tra i nuclei meno abbienti.
Dall’indagine è emerso che rispetto alla primavera del 2020 le famiglie che prefigurano un peggioramento sono calate di oltre il 10%. Circa un terzo delle famiglie afferma di essere riuscito ad accantonare qualche risparmio a partire dall’inizio della pandemia; la quota è più ampia per i nuclei il cui capofamiglia è laureato. La percentuale di famiglie che ritiene di riuscire a risparmiare nel prossimo anno è rimasta sostanzialmente stabile, al 44%.
Secondo l’Unione Nazionale Consumatori il report di Bankitalia mette in evidenza come il 46,2% delle famiglie nei prossimi 12 mesi spenderà tutto il reddito annuo senza riuscire a risparmiare nulla, mentre il 9,9% finirà addirittura per indebitarsi.
Ma i consumi tipici del Natale sono a rischio. «Per il 70,3% delle famiglie la spesa per alimentari, abbigliamento e calzature, beni e servizi per la casa resterà invariata nei prossimi 3 mesi e per il 24,6% addirittura diminuirà. Il che vuol dire che ci sarà un Natale in bianco, gelato sul lato dei consumi, visto che quelle spese sono tipicamente natalizie e solo il 5,1% pensa di aumentarle», ha detto il presidente Massimiliano Dona.
di: Maria Lucia PANUCCI
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