
Il 2022 parte con 69 imprese in crisi, 80 mila i lavoratori
Crediti d’imposta Transizione 4.0, pubblicazione degli avvisi per la partecipazione agli Ipcei su microelettronica, idrogeno e cloud, 750 milioni per le filiere produttive, fondo da 400 milioni a sostegno dell’imprenditoria femminile. Il ministero dello Sviluppo economico ha raggiunto gli obiettivi fissati per il 2021 dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, secondo quanto comunicato in una nota, le risorse per l’attuazione degli investimenti nella programmazione 2021-2026 ammontano complessivamente ad oltre 18 miliardi di euro. «Sono soddisfatto. Abbiamo lavorato con l’obiettivo di porre le basi strutturali per determinare nei prossimi anni una crescita stabile e duratura dell’economia del Paese attraverso riforme e investimenti strategici – ha commentato il ministro Giancarlo Giorgetti. – È un segnale importante che mandiamo certamente ai partner europei e ai mercati ma soprattutto alle realtà imprenditoriali, ai professionisti e lavoratori del nostro sistema produttivo che dimostra la serietà e competenza del percorso avviato con il governo Draghi. Dobbiamo però aver ben chiaro che si tratta di un primo passo che dovrà continuare ad essere difeso, implementato e rafforzato con lo stesso vigore fino al 2026».
Nel corso del 2021 sono entrati in vigore i nuovi crediti d’imposta del Piano Transizione 4.0 che rappresenta un tassello fondamentale della strategia complessiva del Pnrr tesa ad aumentare la competitività e la sostenibilità delle imprese, incentivando la trasformazione digitale dei processi produttivi. In particolare è stata ampliata la platea delle imprese beneficiarie, la durata del credito d’imposta su base biennale e le tipologie di investimenti immateriali agevolabili.
Per favorire la competitività delle filiere produttive sono stati anche destinati 750 milioni di euro per i Contratti di sviluppo, per agevolare gli investimenti nei settori industriale, turistico e di tutela ambientale.
Per la missione “Inclusione e coesione” è stato previsto l’avvio di una nuova imprenditorialità femminile, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Il progetto è stato avviato il 30 settembre da Giorgetti che ha reso operativo il Fondo impresa donna con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro. Ulteriori 400 milioni sono stati destinati all’imprenditoria femminile con decreto firmato dal ministro il 24 novembre.
Per il 2022 il Mise avrà il suo bel da fare sul fronte delle crisi aziendali. «I tavoli attualmente aperti sono 69, con 55 tavoli attivi e 14 di monitoraggio per un totale di oltre 80 mila lavoratori coinvolti – ha spiegato all’Ansa il coordinatore della nuova Struttura per le crisi di impresa del Ministero Luca Annibaletti. – Molte crisi aziendali hanno origini lontane e sono legate sia alla mancanza di competitività delle nostre produzioni di gamma non elevata sia all’acquisizione dei nostri campioni nazionali da multinazionali estere. Ma le misure di sostegno del governo per il covid hanno limitato l’insorgere di nuove crisi».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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