
L’indice manifatturiero Empire State di NY ha registrato -11,8 punti
L’inflazione degli Stati Uniti nel mese di febbraio è salita su base annua del 10%, come da attese. Il dato è misurato dall’indice dei prezzi alla produzione, che secondo il Dipartimento del Lavoro americano, crescono del +0,8% su mese, rispetto al +1,2% del mese precedente, e al +0,9% atteso dal consensus.
I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,2% su mese mentre su anno registrano un +8,4% dopo il +8,5% precedente.
È crollato l’indice manifatturiero Empire State di New York, che a marzo ha registrato -11,8 punti dai 3,1 di febbraio: un dato che delude le stime degli analisti, che davano una crescita fino a 7 punti.
L’indice è un punto di riferimento economico importante perché misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni.
Fra le componenti dell’indice la peggiore è quella sui nuovi ordini, che va a -11,2 punti peggiorando di 12,6; quella sulle consegne diminuisce a -7,4 (da 2,9 punti) e quella sulle scorte sale a 21,5 punti (da 11,7 punti).
di: Micaela FERRARO
FOTO: SHUTTERSTOCK
Ti potrebbe interessare anche: