
Più della metà del neon del mondo è prodotto da una manciata di aziende in Ucraina, ora chiuse per la guerra
La produzione di neon è a rischio e questo a causa del conflitto in Ucraina. Più della metà del neon del mondo è prodotto infatti da aziende che si trovano nel Paese e che includono Ingas, con sede a Mariupol, così come Cryoin e Iceblick, che hanno sede a Odessa, al momento chiuse.
Una nuova stoccata al mondo dei semiconduttori che continuano a scareseggiare. Secondo le stime della società di consulenza Techcet il consumo mondiale di neon per la produzione di chip ha raggiunto circa 540 tonnellate l’anno scorso. Dato che l’Ucraina produce più della metà del neon mondiale, la cifra potrebbe scendere sotto le 270 tonnellate nel 2022 se i produttori di neon della Nazione rimangono chiusi.
In particolare il neon è necessario per i laser che sono utilizzati in un processo di produzione di chip noto come litografia, dove le macchine incidono modelli su minuscoli pezzi di silicio realizzati da aziende come Samsung, Intel e TSMC.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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