Sono andati persi 1.700 miliardi di dollari rispetto al picco massimo di novembre 2021. Ecco cosa si rischia quando si decide di investire in criptovalute
Ad aprile il mercato delle criptovalute ha bruciato 858 miliardi di dollari e 1.700 miliardi di dollari rispetto al picco massimo di novembre 2021. È quanto emerge da un’analisi realizzata da InvestinGoal, dopo i crolli che il mondo cripto ha registrato nell’ultimo periodo. «Stiamo constatando come tanti cripto-investitori, anche in Italia, hanno perso ingenti somme di denaro, convinti che, trattandosi di stablecoin, che dovrebbero essere appunti stabili per definizione, i loro capitali fossero al sicuro. Purtroppo, quando si investe su asset rischiosi e non regolamentati, come appunto le criptovalute, il pericolo è sempre dietro l’angolo», ha detto Filippo Ucchino, amministratore di InvestinGoal.
Il grosso problema è che si tratta di un mercato ad alta volatilità e con poche tutele. Le criptovalute sono infatti soggette a una volatilità media molto più estrema rispetto ai mercati tradizionali. Poi le società che ci stanno dietro non sono solide e può bastare uno scossone improvviso per spazzarle completamente fuori dal mercato nel giro pochi di giorni.
Inoltre il mercato crypto non è regolamentato e questo significa che gli utenti non possono appellarsi agli enti regolatori nazionali in caso di presunte irregolarità. Quando un crypto-broker va in bancarotta o agisce danneggiando gli utenti, oppure l’utente è vittima di una truffa che coinvolge direttamente o indirettamente la piattaforma di negoziazione, non ci sono dei procedimenti che permettono alla parte lesa di recuperare tutto o parte del denaro che ha perso.
Bisogna quindi prestare molta attenzione ed essere ben consapevoli dei rischi finanziari a cui si può andare incontro quando si decide di investire in criptovalute.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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